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QUATTRO MAGGIO, MOVIMENTO DEL
(1919). Segnò il passaggio dei giovani cinesi influenzati da Gioventù nuova all'azione politica diretta. Accentuò fortemente il sentimento patriottico contro la dominazione straniera che aveva tolto al paese unità, sovranità e dignità, valori dei quali i cinesi colti si consideravano depositari. Occasione per le dimostrazioni, nate all'università di Pechino, ma continuate per mesi a Shanghai, coinvolgendo vasti strati di ceto medio urbano, fu il trattamento imposto a Versailles alla Cina a favore del Giappone. La protesta aveva radici sia nei principi di T.W. Wilson per l'autodeterminazione dei popoli sia nell'appello di Lenin alla lotta mondiale contro l'imperialismo e rientrava in un fenomeno diversificato che percorreva il mondo coloniale. Le manifestazioni di studenti e poi anche di commercianti vennero gravemente represse e molti giovani furono incarcerati: l'esperienza fece maturare in molti di loro scelte irrevocabili di militanza. Ancora negli anni sessanta tutti i dirigenti del vertice comunista cinese avevano in comune il ricordo di quella lontana primavera.
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