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WEIMAR, REPUBBLICA DI
(1919-1933). Stato tedesco sorto dopo la sconfitta nella Prima guerra mondiale e la fuga dell'imperatore, che prende il nome dalla cittadina della Turingia in cui nel 1919 si riunì l'Assemblea costituente. Fu fin dall'inizio molto debole a causa della scarsa legittimazione popolare. Essa nacque in una caotica situazione, in cui moti rivoluzionari (a Berlino e Monaco, nel 1919-1920) si accompagnarono a tentativi di colpi di stato d'estrema destra (W. Kapp). Solo il Partito socialdemocratico e i deboli partiti democratici sostennero l'ordinamento repubblicano; l'opinione pubblica nazionalista non accettò invece la politica rinunciataria dei primi governi verso le condizioni imposte dalla pace di Versailles. Nel 1923 la repubblica dovette sostenere lo scontro con la Francia in merito al pagamento delle riparazioni (occupazione della Ruhr); inoltre, la situazione economica del paese fu aggravata dall'iperinflazione, che provocò gravi danni soprattutto ai detentori di redditi fissi. Il periodo che va dal 1924 al 1929 è considerato di relativa stabilizzazione: l'economia tornò a marciare, le coalizioni di governo furono più stabili, l'estremismo di destra e di sinistra perse di virulenza. In campo internazionale, grazie all'accorta politica di Stresemann, la repubblica iniziò a uscire dal suo isolamento (trattato di Locarno). La crisi economica internazionale del 1929 colpì duramente l'economia tedesca, che dipendeva dai crediti statunitensi. L'altissima disoccupazione esasperò milioni di tedeschi, che divennero preda della propaganda demagogica del Partito comunista e di quello nazionalsocialista. Nello stesso tempo, la classe dirigente conservatrice colse l'occasione per svuotare le istituzioni parlamentari. A partire dal marzo 1930 il parlamento fu esautorato da governi che rispondevano solo al presidente Hindenburg. Dopo una serie di elezioni, in cui i nazionalsocialisti raccolsero crescenti consensi, i circoli conservatori imposero a Hindenburg la nomina di Hitler a cancelliere di un governo di coalizione; essi speravano in tal modo di neutralizzarlo, servendosi al contempo del suo ampio seguito popolare. Anche se la costituzione repubblicana non venne mai formalmente abrogata, la repubblica ebbe fine il 30 gennaio 1933, quando Hitler divenne cancelliere (vedi nazionalsocialismo).

G. Corni


K.D. Bracher, Die Auflösung der Weimarer Republik, Villingen 1955; G.E. Rusconi, La crisi di Weimar, Einaudi, Torino 1977; H. Schulze, La repubblica di Weimar, Il Mulino, Bologna 1987.
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