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![]() PARTITO COMUNISTA DELL'UNIONE SOVIETICA (Pcus, 1925-1991). Denominazione assunta dal Partito comunista russo (bolscevico) al XIV Congresso (dicembre 1925). Partito unico dello stato, con una struttura fortemente centralizzata e verticistica informata a una rigida ortodossia nei confronti dell'ideologia ufficiale marxista-leninista, diresse la costruzione del socialismo coadiuvato da una serie di organizzazioni collaterali come i sindacati, il Komsomol, la scuola, l'esercito. Sotto la direzione di Stalin i "rivoluzionari di professione" che, secondo la concezione leniniana, dovevano esercitare per conto della nascente classe operaia sovietica la dittatura del proletariato, si trasformarono nell'apparato burocratico del nuovo stato. Il partito monolitico che sanguinosamente vide così la luce funse da modello per gli altri partiti comunisti nazionali e resistette negli anni cinquanta al tentativo riformista di Chruscëv, irrigidendosi infine nella stagnazione politica ed economica dell'era Breznev. Nell'agosto 1991 l'apparato si ribellò a Gorbacëv che intendeva rivitalizzarlo intaccandone i privilegi, ma il fallimento del golpe mise a nudo l'impopolarità del Pcus e permise la sua repentina messa al bando da parte della nuova Repubblica russa. |
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