Tweet


MOSCA, PROCESSI DI
(1936-1938). Strumenti del Terrore staliniano che giustificarono e resero possibile, sottolineando con la loro conclusione la compiuta formazione della dittatura. Furono gestiti dall'Nkvd che "preparò" gli imputati alternando torture, minacce e promesse di salvezza. Furono giudicati, per una serie di reati antisovietici, membri di spicco del Pcus. Il primo processo si tenne nel 1936 contro Zinov'ev e Kamenev, ex antagonisti di Stalin, già condannati per concorso morale nell'assassinio di Kirov. L'anno successivo toccò tra gli altri a Pjatakov e Radek, vecchi seguaci pentiti di Trockij, relegati a incarichi secondari. Nel 1938 venne colpito infine il cuore del partito, i dirigenti che avevano determinato l'ascesa di Stalin: Bucharin, Rykov e lo stesso Jagoda, organizzatore del primo processo. I dibattimenti pubblici furono condotti da Vysinskij e basati sulle confessioni degli imputati, quasi tutti condannati a morte e giustiziati. La meccanica ammissione di ogni sorta di attività controrivoluzionarie fece a lungo discutere i contemporanei, anche se pochi ne intuirono subito l'artificiosità. Prevalsero la completa ignoranza della situazione interna sovietica e, in campo comunista, la paura di mettere in discussione i principi stessi della propria milizia.
Stats