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CRISI DEL XIV-XV SECOLO
Fase di riflusso dell'economia e della società europee verificatasi fra i primi decenni del Trecento e la seconda metà del Quattrocento. La crisi, la cui effettiva gravità ed estensione è ancora oggetto di discussione, fu dovuta a più cause concomitanti che ebbero effetti cumulativi. Fu probabilmente originata da una situazione di inadeguatezza delle risorse disponibili rispetto all'alto carico demografico raggiunto alla fine del XIII secolo. Una serie di carestie, forse dovute anche a mutamenti climatici, investì l'Europa agli inizi del XIV secolo, provocò l'indebolimento delle popolazioni e le rese più esposte alle epidemie, in particolare di peste che, dal 1348-1349 fino ai primi decenni del Quattrocento, toccarono quasi tutto il continente, provocando gravissimi vuoti nella popolazione e alterando in profondità il tessuto socioeconomico. In questo quadro di generale destrutturazione ebbero conseguenze devastanti i contrasti politici e militari che sconvolsero l'Europa, primo fra tutti la guerra dei Cento anni. Ma concorsero alla destabilizzazione anche le difficoltà della Chiesa (vedi scisma d'Occidente, movimenti ereticali come quelli promossi da J. Hus e J. Wycliffe), l'avanzata dei turchi nel Mediterraneo e le lotte interne che travagliarono la penisola iberica, l'Italia e l'Europa centro-orientale. Dal punto di vista sociale si ebbero rivolte contadine (come le jacquerie nella Francia del Trecento) e urbane (come quella dei ciompi a Firenze nel 1378) e si accentuò la tendenza a una più rigida stratificazione dei ceti. Profonde furono anche le ripercussioni in campo economico. Decrebbe la produttività agricola e industriale e si ebbero frequenti e altalenanti variazioni dei prezzi. La crisi colpì soprattutto il commercio e le attività creditizie, provocando fra l'altro, nel quinto decennio del Trecento, la bancarotta delle maggiori compagnie fiorentine. In questo sconvolgimento della compagine europea maturarono tuttavia germi di rinnovamento. Proprio per far fronte alle emergenze, furono riformate in senso centralistico le basi organizzative delle monarchie nazionali e degli stati regionali; si ebbero invenzioni (vedi stampa); si perfezionarono le tecniche agricole, industriali, minerarie, militari, navali, commerciali e finanziarie; si svilupparono nuovi orientamenti artistici e culturali (umanesimo e Rinascimento).

M. Luzzati
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