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CONCILIO
In Roma antica assemblea popolare, specialmente
plebea; in età imperiale, l'assemblea delle varie province. Agli
inizi del cristianesimo divenne l'adunanza dei vescovi (inizialmente anche
con presbiteri, diaconi e fedeli) di tutta la cristianità (concili
ecumenici) o di una particolare regione (concili generali,
plenari, nazionali, provinciali), alla presenza del
pontefice o del metropolita della regione. Il concilio svolse un ruolo
centrale nella vita della Chiesa, rivestendo funzione dogmatica
(definizioni sulle verità di fede), liturgica (regolamentazione
dei riti) e canonica (ordinamento della disciplina ecclesiastica).
Il prototipo fu presto riconosciuto nel concilio di Gerusalemme (50),
menzionato negli Atti degli apostoli, al termine del quale gli
apostoli proclamarono la libertà dalle osservanze giudaiche per
i convertiti non ebrei. Fin dal II secolo si svolsero assemblee di vescovi
in Occidente e in Oriente. A partire da Costantino, un ruolo importante
nei concili era esercitato dall'imperatore: oltre a convocarli e a fissare
l'ordine del giorno, ne confermava le decisioni e dava a esse valore di
leggi imperiali. Il primo concilio ecumenico fu convocato contro
l'arianesimo a Nicea (325) e ospitato nel palazzo imperiale. In seguito
furono gli imperatori di Bisanzio a promuovere i concili ecumenici: quello
di Costantinopoli (381) con il papa Damaso e l'imperatore Teodosio
contro i macedoniani, eretici che negavano la divinità dello Spirito
santo; il concilio di Efeso (431) con il papa Celestino I e l'imperatore
Teodosio II; quello di Calcedonia (451) con Leone I Magno e l'imperatore
Marciano. Questi primi concili ecumenici stabilirono i fondamenti della
cristologia e sono riconosciuti da cattolici e ortodossi. I concili provinciali
venivano convocati (a partire dal III secolo) dai patriarchi o dai metropoliti
per questioni particolarmente gravi: in Occidente si ricordano il concilio
di Elvira (306), indetto per i vescovi della Spagna, quelli di Arles (314),
di Sardica (Sofia, 343) e di Torino (398), che approvò la costituzione
delle province ecclesiastiche. Vedi anche concili
ecumenici cattolici.
F. Gasti
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