Storia Antica Dizionario Egizio Egitto Le divinità Egizie.

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AmonAMON

Amon (o Ammone) fu una delle divinità principali del pantheon egizio.

Venne raffigurato come ariete o come oca,

ma,

più frequentemente, come uomo,

in piedi o seduto in trono,

con in mano lo scettro-[uas*Duas] e il segno-[ankh*Danekh].

Sul capo portava una corona a [modio*Dmodio] con due alte piume di falco,

simbolo del suo potere sull'aria:

infatti Amon,

il cui nome significa "il nascosto",

fu in origine dio del vento, ma anche del respiro.

Dall'XI [dinastia*Ddinastia],

in quanto dio creatore, divenne la più importante divinità di [Tebe*Atebe];

dal [Nuovo Regno*Dnuovore] fu considerato la principale divinità del Paese e assurse a dio del sole fondendosi con [Ra*Rra] nella forma Amon-Ra.

La moglie di Amon era [Mut*Rmut],

mentre il figlio della coppia era [Khonsu*Rkhonsu].

Se Tebe rimase il suo luogo di culto principale,

numerosi santuari gli vennero eretti lungo la storia egiziana:

a Tanis,

nel delta del Nilo,

nell'oasi di Siwa e perfino a Napata,

nell'alta [Nubia*Dnubia],

a valle della quarta [cataratta*Dcataratt] del Nilo.

I Greci lo identificheranno con Zeus.Anubi

ANUBI

Il dio Anubi era raffigurato con corpo umano e testa di sciacallo,

o interamente come sciacallo.

Avendo [mummificato*Dmummia] [Osiride*Rosiri],

era considerato il patrono della mummificazione e per questo motivo la sua pelle era colorata di nero.

Anubi era anche il signore dei cimiteri,

il guardiano delle tombe e delle mummie durante la notte contro le forze del male,

il dio che introduceva l'anima del morto nell'aldilà.

Divenne perciò importante nelle funzioni connesse al trapasso dei defunti,

tanto che i sacerdoti mummificatori indossavano una maschera che riproduceva il muso affilato di uno sciacallo.

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Anuki

ANUQI

Anuqi era raffigurata in forma umana con sul capo una corona a [modio*Dmodio] dalla quale fuoriuscivano delle piume.

Era adorata nell'isola di [Elefantina*Aelefante],

come figlia di [Khnum*Rkhnum] e di [Satet*Rsatet] e in [Nubia*Dnubia],

essendo la dea tutelare delle [cataratte*Dcataratt] del Nilo.

ATON

In [geroglifico*Dgeroglif] la parola iten significava "disco";

successivamente venne interpretata anche come l'espressione del corpo visibile di [Ra*Rra].

Durante la XVIII [dinastia*Ddinastia] il [faraone*Dfaraone] Amenofi IV fece dell'Iten,

cioè di Aton, la sua principale divinità.

In suo onore,

dopo aver abbandonato [Tebe*Atebe] e il suo dio [Amon*Rammone],

fondò una nuova capitale,

Akhetaton (= "l'orizzonte di Aton"),

l'odierna [Tell el-Amarna*Aamarna],

e mutò il nome da Amenofi (= "Amon è soddisfatto") in Akhenaton (= "colui che giova ad Aton").

Aton

Aton era raffigurato come un disco dal quale fuoriescono i raggi del sole;

questi raggi terminano con piccole mani,

alcune delle quali reggono il segno [anekh*Danekh] che il dio offre ad Akhenaton e alla sua sposa,

la regina Nefertiti.

Il tempio di Amon,

"il nascosto",

era un edificio chiuso,

progressivamente più buio man mano che si procedeva verso il sacrario,

e la stessa immagine del dio era inconoscibile ai suoi fedeli.

Aton invece era il sole,

visibile a tutti,

e fu adorato in un tempio aperto ai raggi del sole,

un grande cortile nel quale erano collocati numerosi altari.

Contrariamente ad Amon e alle altre divinità egizie,

il dio non aveva sacerdoti all'infuori del faraone:

in questo modo Akhenaton voleva evitare che si ripetessero le gravi ingerenze che si erano verificate da parte del sacerdozio di Amon sulla casata regnante.

La cosiddetta "eresia" di Akhenaton fu in realtà un tentativo politico di restaurare il pieno potere del faraone, ma fallì per la scomparsa del sovrano.

Il suo successore,

Tutankhamon,

ancora bambino,

venne riportato a Tebe e Akhetaton fu abbandonata.

Atum ATUM

A [Eliopoli*Aeliopoli],

suo principale luogo di culto,

Atum era celebrato come "colui che venne all'esistenza da sé".

Autogeneratosi,

il dio creò l'universo e gli altri dèi tramite la masturbazione o lo sputo.

Così prese vita la coppia di Shu (l'aria) e Tefnut (la rugiada),

dai quali nacquero [Geb*Rgeb] (la terra) e [Nut*Rnut] (il cielo),

rispettivamente padre e madre di [Osiride*Rosiri],

[Iside*Risi],

[Seth*Rseth] e [Nefti*Rnefti].

Da Osiride e Iside nacque infine [Horo*Rhoro],

del quale il [faraone*Dfaraone] si riteneva la manifestazione come "Horo vivente".

Atum era raffigurato con sembianze umane,

lo [pshent*Dpscent] sul capo,

nelle mani lo scettro-[uas*Duas] e il segno-[ankh*Danekh].

Impersonava il sole al tramonto,

in contrapposizione a quello del mattino,

la cui personificazione era Khepri,

lo scarabeo.

Bastet

BASTET

La dea Bastet era adorata a [Bubasti*Abubasti],

nel delta orientale.

Veniva raffigurata come gatta o come donna con la testa di gatta.

L'apparizione del gatto domestico nell'antico Egitto risale all'XI [dinastia*Ddinastia] e da questo momento la documentazione che gli si riferisce diventa sempre più abbondante.

Gli Egizi lo chiamavano miu e frequentemente lo raffigurarono nelle tombe sotto la seggiola dei proprietari;

i testi di medicina consigliavano di utilizzarlo per allontanare i topi.

Bastet aveva un aspetto pacifico e sorridente;

divenne dea dell'amore e della gioia e,

essendo sovente raffigurata con i suoi piccoli,

anche della maternità.

Per questo venne ben presto identificata con [Hathor*Rhathor],

[Iside*Risi] e [Mut*Rmut],

mentre l'aspetto del felino sanguinario venne assunto da [Sekhmet*Rsekhmet].

Bes

BES

Bes era un dio benevolo,

raffigurato deforme,

irsuto e sogghignante col viso largo e incorniciato da una folta barba,

un copricapo piumato, orecchie e coda di leone.

Era il protettore delle case, delle donne e dei bambini,

nonché delle partorienti.

Con le sue smorfie, la sua gioia e le sue danze si credeva infatti che potesse mettere in fuga gli spiriti malvagi.

Introdotto probabilmente in Egitto in epoca remota dall'Africa più meridionale attraverso la [Nubia*Dnubia],

raggiunse una popolarità eccezionale che rimase viva perfino dopo l'avvento del cristianesimo.

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Geb

GEB

Secondo la mitologia di [Eliopoli*Aeliopoli],

Geb personificava la terra ed era lo sposo di [Nut*Rnut],

il cielo;

i figli della coppia erano [Osiride*Rosiri],

[Iside*Risi], [Seth*Rseth] e [Nefti*Rnefti].

Prima dell'avvento dei sovrani umani,

Geb avrebbe regnato sulla terra e per questo motivo il [faraone*Dfaraone] era chiamato "l'erede di Geb".

Il dio era rappresentato come un uomo generalmente disteso sotto il cielo (Nut), ma le sue immagini sono rare.

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Hathor

HATHOR

Il suo nome significa "la casa di [Horo*Rhoro]",

con riferimento al fatto che Hathor era considerata la madre del sole.

Era una divinità celeste,

raffigurata come vacca,

ma anche come una donna con orecchie e corna bovine;

fra queste ultime era posto il disco solare.

Infatti Hathor è la vacca celeste che solleva il sole fra le corna e,

come tale,

simbolo dell'alba.

A [Tebe*Atebe] assunse connotazioni funerarie:

come la vacca celeste ingoia alla sera il sole e lo partorisce al mattino proteggendolo dai pericoli dell'oscurità,

così la sua protezione, estendendosi al defunto,

gli avrebbe permesso di risorgere nell'aldilà.

La dea era considerata patrona della danza,

della musica,

dell'amore e dell'ebbrezza.

Come tale i Greci la identificarono con Afrodite.

Il tempio più importante dedicato ad Hathor era quello di [Dendera*Adendera]:

qui i [capitelli*Dcapitell] della sala [ipostila*Dipostila recano il viso della dea e sono perciò definiti "hathorici".

Sposo di Hathor era il dio Horo di [Edfu*Aedfu];

il figlio della coppia era [Ihi*Rihi] (o [Harsomtu*Rhoro]).

È noto anche un gruppo di "sette Hathor",

dee benigne assai simili alle nostre fate,

che fissavano dalla nascita il destino del neonato.

Hathor peraltro è molto legata,

per la sua natura,

alle partorienti.

Horo

HORO

Assimilato al sole,

il dio Horo venne raffigurato come disco solare,

ma anche come falco,

oppure come uomo a testa di falco.

Il suo nome significa "(quello che sta) in alto" oppure "il lontano",

con riferimento all'astro diurno.

Horo fu associato al mito di [Osiride*Rosiri],

divenendone il figlio e il vendicatore,

l'antagonista di [Seth*Rseth],

lo zio assassino;

vittorioso,

ricevette in eredità il regno terreno del padre.

Il [faraone*Dfaraone] ne è al tempo stesso l'erede e l'incarnazione;

come sovrano dell'Egitto unificato è chiamato "Horo vivente".

Dal dio si svilupparono parecchie forme particolari:

come Horakhte ("Horo all'orizzonte") si fonde con [Ra*Rra] a [Eliopoli*Aeliopoli];

a [Kom Ombo*Akomombo] è Haroeri ("Horo il vecchio"),

a [Edfu*Aedfu] Harsomtu ("Horo l'unificatore delle due Terre"),

mentre come "figlio di [Iside*Risi]" è Harsiesi oppure Arpocrate ("Horo il bambino") e come vendicatore del padre Osiride è chiamato Harendote.

Il tempio più importante dedicato a Horo era quello di Edfu.

Moglie di Horo era la dea [Hathor*Rhathor],

mentre il figlio della coppia era [Ihi*Rihi] (o Harsomtu).

Ihi

IHI

Ihi è il figlio giovinetto della dea [Hathor*Rhathor] e del dio [Horo*Rhoro].

Dio della musica,

è acconciato con la treccia tipica dell'infanzia e regge nelle mani il [sistro*Dsistro] e la collana-[menat*Dmenat],

due strumenti musicali particolarmente diffusi,

il primo dei quali era tipico del culto di Hathor.

Il suo nome fu spiegato dagli Egizi come "il suonatore di sistro",

caratteristica che era appunto la ragione d'essere di questo dio.

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ISIDE

Iside

Sorella e sposa di [Osiride*Rosiri], ricompose con l'aiuto della sorella [Nefti*Rnefti] il corpo del marito fatto a pezzi dal malvagio fratello [Seth*Rseth];

poi, col battito delle sue ali,

restituì il soffio vitale al dio morto.

Il mito narra che,

dalla sua unione con Osiride,

nacque un figlio,

[Horo*Rhoro],

che Iside allevò segretamente nelle paludi del delta per sottrarlo a Seth.

Una volta divenuto adulto,

Horo riunì una coalizione di nemici di Seth e,

dopo un epico combattimento,

riuscì a vincerlo.

Isi rappresenta la madre per eccellenza:

è sovente raffigurata mentre tiene sulle ginocchia il piccolo Horo e gli porge un seno per allattarlo.

In questa connotazione la dea porta sul capo le corna bovine fra le quali è posto il disco solare,

cioè il copricapo tipico di [Hathor*Rhathor],

la vacca celeste.

Altrove ha come copricapo il segno geroglifico del trono,

donde l'ipotesi che il suo nome significasse appunto "trono" e che la dea fosse in origine la divinizzazione del trono reale.

Iside è anche maga:

il mito narra che riuscì a impadronirsi del nome segreto del dio [Ra*Rra] divenuto vecchio,

utilizzando appunto la sua conoscenza delle formule magiche.

In [epoca greco-romana*Dtoleroma] Iside estese la sua protezione ai marinai;

la sua popolarità si diffuse al di fuori dell'Egitto e suoi templi (Isea) sorsero numerosi fino ai confini dell'impero romano.

Gradatamente il suo culto fu sostituito da quello della Madonna,

e santuari mariani sorsero sovente là dove esistevano templi dedicati a Iside.

In Egitto il suo principale luogo di culto rimase l'isola di [File*Afile]:

il grande tempio dedicato a Iside fu l'ultimo edificio pagano che rimase in funzione molto dopo il trionfo del cristianesimo.

L'imperatore Giustiniano lo chiuse nel 525 d.C.

Khnum

KHNUM

Il dio Khnum viene raffigurato come un uomo con testa di ariete.

Era considerato il creatore della vita,

il dio che modella l'uomo sulla ruota del vasaio e il guardiano delle sorgenti del Nilo.

Per quest'ultima funzione,

e come artefice dell'inondazione annuale,

era venerato nella zona della prima [cataratta*Dcataratt] e in particolare a [Elefantina*Aelefante],

dove era associato nel culto alle dee locali [Satet*Rsatet] e [Anuqi*Ranuki],

a costituire una triade nella quale,

caso unico nella mitologia egiziana,

compare una dea-figlia al posto del consueto dio-figlio.

Altro centro importante del suo culto era [Esna*Aesna].

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Khonsu

KHONSU

Il dio racchiude nel suo nome le proprie origini:

Khonsu significa infatti "l'errante",

"il viaggiatore",

e ciò ricorda i movimenti della luna,

di cui il dio era l'incarnazione.

Assieme ai suoi genitori divini,

[Amon*Rammone] e [Mut*Rmut],

faceva parte della triade di [Tebe*Atebe].

Venne raffigurato come uomo,

oppure come uomo a testa di falco con il disco e la falce lunari sul capo,

ma anche come bambino col cranio rasato,

il treccione laterale,

il corpo mummificato,

falce e disco lunari sul capo.

Nelle mani stringeva lo scettro-[heka*Dheka] e il flagello-[nekhekh*Dnekhekh],

talora lo scettro-[uas*Duas] in combinazione col pilastrino-[djed*Ddjed].

Maat

MAAT

Maat era considerata figlia di [Ra*Rra];

raffigurata in sembianze femminili,

portava sul capo un'alta piuma di struzzo con la quale si scriveva il suo nome.

Era la dea della verità,

della giustizia e dell'ordine cosmico e sociale,

quale venne fissato al momento della creazione.

Il [faraone*Dfaraone] era il rappresentante di tale ordine e il suo garante contro le forze del caos che costantemente lo minacciavano.

I giudici,

come sacerdoti di Maat,

portavano un'immagine della dea appesa al collo.

Nel tribunale presieduto dal dio [Osiride*Rosiri],

il cuore del morto veniva pesato per conoscere la sua rettitudine;

sull'altro piatto della bilancia la piuma di Maat,

o una sua immagine,

faceva da contrappeso.

Maat è dunque,

secondo i casi,

l'ordine universale e l'etica che consiste nell'agire,

in ogni circostanza,

in accordo con la coscienza che si ha di tale ordine

Min

MIN

Min, antichissimo dio simbolo della procreazione sessuale,

era adorato principalmente a [Copto*Aqift];

la città era un importante nodo carovaniero per le spedizioni verso il deserto orientale e il suo dio divenne dunque protettore delle carovane,

dei minatori,

dei cacciatori, dei nomadi,

e in definitiva,

di tutta l'area desertica a est della valle del Nilo e di quanti la percorrevano. Min era raffigurato con un copricapo simile a quello di [Amon*Rammone],

dio col quale venne identificato:

un [modio*Dmodio] dal quale si elevano due alte piume.

Il corpo è completamente avvolto in una stretta guaina,

dalla quale fuoriesce solo il braccio destro,

levato a squadra a sostenere il flagello-[nekhekh*Dnekhekh];

l'altro braccio è aderente al corpo,

sotto la veste,

e la mano circonda la radice del fallo in erezione.

Min era infatti "il toro che copre le femmine",

il dio la cui processione apriva l'epoca delle messi e al quale si offrivano ciuffi di "insalata romana",

perché si credeva possedesse capacità afrodisiache,

in virtù del suo lattice bianco che evocava lo sperma fecondante.

Queste caratteristiche lo fecero confondere dai Greci col loro dio Pan.

Montu

MONTU

Il dio Montu era rappresentato con testa di falco sormontata dal disco solare e da due alte piume.

Considerato dio della guerra,

fu adorato ad [Armant*Aarmant],

a [Tod*Atod] e a [Tebe*Tebe];

in quest'ultima località il suo culto venne successivamente soppiantato da quello di [Amon*Rammone].

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Mut

MUT

Mut, il cui nome significa "la madre",

fu originariamente raffigurata come avvoltoio;

divenne ben presto antropomorfa ed entrò a fare parte della triade di [Tebe*Atebe] come moglie di [Amon*Rammone] e madre di [Khonsu*Rkhonsu].

In quanto sposa di Amon si incarnava nella regina,

che indossava sovente un copricapo a forma di avvoltoio.

Le sue raffigurazioni la presentano come una donna che indossa un copricapo costituito dalle spoglie di un avvoltoio sormontate dalla corona-[pscent*Dpscent].

Nelle mani la dea stringe lo scettro-[uadj*Duadj] e il segno-[anekh*Danekh].

Essendo una delle forme della dea Lontana,

che incarnava l'aspetto feroce e infuocato del sole estivo,

Mut poteva manifestarsi anche sotto forma di leonessa.

Nefti

NEFTI

Nefti era sorella di [Osiride*Rosiri],

di [Iside*Risi] e di [Seth*Rseth];

di quest'ultimo era anche sposa.

Aiutò Iside a ritrovare i pezzi del corpo del marito e a ridargli vita.

Insieme alla sorella compare come lamentatrice ai lati del morto e poi,

per estensione,

di ogni defunto.

È raffigurata come una donna che porta sul capo i segni geroglifici per scrivere il suo nome,

che significa "signora del palazzo".

Una tradizione tarda narra che ebbe una relazione con Osiride e che da questo rapporto nacque [Anubi*Ranubi].

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Neith

NEITH

Neith,

"la terribile",

era un'antichissima divinità,

il cui principale centro di culto era [Sais*Asais],

nel delta occidentale.

Veniva raffigurata con sembianze femminili,

munita di arco e frecce,

con la corona rossa del [Basso Egitto*Dbassoeg] sul capo.

Dea della guerra,

creatrice della tessitura,

patrona degli oli da unzione,

era una delle dee che vegliavano sui [sarcofagi*Dsarcofag] e sui vasi entro i quali venivano collocate le viscere del defunto [mummificato*Dmummia].

Era considerata la moglie di [Seth*Rseth] e la madre di [Sobek*Rsobek],

e salutata come "nutrice dei coccodrilli";

in questo suo aspetto materno fu talora assimilata a [Iside*Risi] e ritenuta la madre di [Ra*Rra].

I Greci la identificarono con Atena.

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Nekhbet

NEKHBET

 

Dea-avvoltoio della città di [Elkab*Ael-kab],

l'antica Nekheb nell'[Alto Egitto*Daltoeg],

Nekhbet divenne dea tutelare del sud.

Fu la signora degli uadi (letti asciutti di fiumi),

il cui sbocco era controllato da Elkab.

Veniva raffigurata come un avvoltoio bianco,

donde l'abitudine di indicarla come "la bianca di Nekheb" e insieme alla dea cobra [Uadjet*Ruadjet] compariva sulle corone del [faraone*Dfaraone],

a proclamare il suo potere sull'Egitto unificato.

Fu sovente associata anche alla pianta araldica dell'Alto Egitto,

il loto.

La credenza popolare fece di Nekhbet la protettrice delle nascite ed è a questa funzione che si ricollegarono i Greci quando la identificarono con Eileìthyia (Ilizia).

Per i Romani fu Lucina.

Nut

NUT

Nut era considerata la personificazione del cielo e la sposa di [Geb*Rgeb],

la terra.

È spesso raffigurata sotto forma di donna i cui piedi poggiano sull'orizzonte orientale,

mentre il corpo è ricurvo sopra la terra e le mani toccano l'orizzonte occidentale.

Come madre di [Ra*Rra] inghiotte il sole al tramonto e lo partorisce ogni mattina.

Si credeva che lo stesso destino toccasse al defunto,

e il corpo arcuato della dea compare sul soffitto delle camere funerarie dei [faraoni*Dfaraone] o sul coperchio del sarcofago.

Altrove è madre di [Osiride*Rosiri],

di [Iside*Risi],

di [Nefti*Rnefti] e di [Seth*Rseth].

Osiride

OSIRIDE

Narra il mito,

che Osiride era un re portatore di civiltà e benvoluto dal suo popolo.

Il malvagio fratello [Seth*Rseth],

invidioso,

lo uccise,

ne tagliò il corpo a pezzi e li sparse per tutto l'Egitto.

[Iside*Risi],

sorella e sposa del dio,

partì alla loro ricerca e ogni pezzo venne sepolto nel luogo del suo ritrovamento.

A ciò seguì la resurrezione di Osiride.

Dal marito ormai defunto Iside concepì un figlio,

[Horo*Rhoro],

che venne allevato segretamente nelle paludi del delta per sottrarlo alla vendetta di Seth.

Divenuto adulto,

Horo riunì una coalizione di nemici di Seth e mosse contro lo zio;

l'epico scontro si concluse con la vittoria di Horo che ricevette il regno in eredità dal padre.

Osiride divenne il dio dei morti,

il giudice del tribunale dell'aldilà di fronte al quale ogni defunto doveva presentarsi per essere giudicato.

Come dio che muore e risorge,

Osiride prometteva analogo destino ai suoi fedeli.

Per questo motivo [Abido*Aabido],

dove sorse il suo tempio principale,

fu meta continua di pellegrinaggi;

si credeva infatti che proprio ad Abido Iside avesse sepolto la testa del marito.

Osiride fu sempre connesso a tutto ciò che in natura muore per rinascere a nuova vita,

in primo luogo il grano,

ma anche la vegetazione in genere e la terra egizia,

che rinasceva col ritrarsi della piena e si apriva a un nuovo rigoglio di vita.

Questo spiega la colorazione verde o nera della sua carne.

Il dio è raffigurato mummiforme,

le braccia incrociate sul petto,

lo scettro-[heka*Dheka] e il flagello-[nekhekh*Dnekhekh] nelle mani,

la testa ornata dalla corona-[atef*Datef].

Lo storico greco Plutarco (I-II sec. d.C.),

nel suo De Iside et Osiride,

ci ha restituito una versione del celebre mito che ebbe peraltro vasta diffusione anche al di fuori dell'Egitto:

insieme a quello di Iside,

il culto di Osiride raggiunse i confini dell'impero romano.

Ptah

PTAH

Ptah era il principale dio di [Menfi*Amenfi].

Venne raffigurato con sembianze umane,

il corpo avvolto in un sudario come una [mummia*Dmummia],

la testa coperta da una calotta,

nelle mani uno scettro che combinava i segni [uas*Duas],

[djed*Ddjed] e [anekh*Danekh].

Moglie del dio era la dea-leonessa [Sekhmet*Rsekhmet],

figlio della coppia Nefertum,

il loto profumato.

La teologia locale considerava Ptah il creatore del mondo:

il dio avrebbe dato origine all'universo per mezzo del cuore (= il pensiero) e della lingua (= la parola),

identificati miticamente con gli dèi [Horo*Rhoro] e [Thot*Rthot].

Ma si credeva anche che,

come [Khnum*Rkhnum],

egli avesse creato l'uomo sulla ruota da vasaio.

Un'antica tradizione attribuiva infatti a Ptah l'invenzione delle arti e per questo motivo il dio proteggeva gli artigiani,

contrariamente a Thot che tutelava le attività intellettuali.

I Greci lo identificarono col loro Efesto.

Ra

RA

Ra è il dio del sole di [Eliopoli*Aeliopoli].

I testi descrivono il suo levarsi nelle lontane coste orientali dove un coro di scimmie l'accoglie al suo sorgere dalle acque.

Ra sale sulla barca del Giorno che andrà veleggiando nel cielo fino a sera;

allora egli cambia imbarcazione e sulla barca della Notte si farà condurre nel mondo sotterraneo durante le 12 ore che precedono la sua nuova apparizione.

[Iside*Risi],

la maga per eccellenza,

coi suoi artifici riuscì a carpirgli il suo nome segreto e da ciò le derivarono ampi poteri.

È raffigurato come uomo a testa di falco con sul capo il disco solare da cui fuoriesce il cobra,

ma la sua immagine viene riprodotta solo raramente.

Suo simbolo è l'[obelisco*Dobelisco],

sul cui apice egli si posa;

il suo altare è a cielo aperto.

Nella V [dinastia*Dinastia] divenne il dio principale e i [faraoni*Dfaraone] cominciarono a scrivere entro [cartiglio*Dcartigli] il nome che li qualificava come suoi figli.

Successivamente venne assimilato ad [Amon*Dammone] nella forma Amon-Ra e diventò la massima divinità del Paese:

suo principale luogo di culto fu [Tebe*Atebe].

Satet

SATET

Satet faceva parte della triade di [Elefantina*Aelefante] come sposa del dio [Khnum*Rkhnum] e madre di [Anuqi*Ranuki].

Veniva raffigurata in forma umana con sul capo la corona bianca dell'[Alto Egitto*Daltoeg] ornata da due corna di antilope.

Proteggeva la frontiera meridionale dell'Egitto e dunque la zona della prima [cataratta*Dcataratt] del Nilo.

Da ciò derivò il culto che le veniva tributato come "signora di Elefantina".

Assimilata ad [Hathor*Rhathor],

fu anche considerata dea dell'amore e protettrice delle donne.

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Sekhmet

SEKHMET

La dea Sekhmet, "la potente",

era considerata la sposa di [Ptah*Rptah],

il principale dio di [Menfi*Amenfi],

e la madre di Nefertum, il dio-loto.

Fu raffigurata come leonessa o come donna con testa leonina.

Si credeva che in lei si manifestasse l'inesorabile calore solare,

ma anche l'infuriato occhio di [Ra*Rra].

Era dunque una divinità della guerra e la distruttrice dei nemici del Sole,

l'avversaria inesorabile di quanti attentassero all'ordine,

come il dio [Seth*Rseth],

nonché la responsabile delle epidemie e della morte.

Per quest'ultimo motivo i suoi sacerdoti erano prima di tutto medici,

in grado di placare mediante il rito la dea sanguinaria,

e Sekhmet fu considerata di conseguenza patrona della medicina e grande maga.

Connessa ad [Amon*Rammone] divenne una delle forme di [Mut*Rmut].

Serapide

SERAPIDE

Il culto di Serapide fu introdotto in Egitto all'epoca di Tolomeo I Sotere (305-282 a.C.) con lo scopo di creare una divinità comune agli Egizi e ai Greci.

Tolomeo si richiamò al fatto che il bue Api,

nel quale si credeva si manifestasse il dio [Ptah*Rptah],

morendo si identificasse, come ogni defunto,

in [Osiride*Rosiri].

Questo Osiride-Api, detto Osoràpis dai Greci,

fu collegato con la nuova divinità,

Sèrapis.

Come Osiride,

fu un dio dell'oltretomba e della produzione cerealicola;

quest'ultimo aspetto era sottolineato dal fatto che Serapide portava sulla testa un [modio*Dmodio].

Per il resto la sua iconografia è molto simile a quella dello Zeus greco:

folta barba e ampia tunica.

Adottato come dio dinastico dai [Tolomei*Dtoleroma],

a Serapide venne data in sposa [Iside*Risi].

Da [Alessandria*Aalessan],

dove il suo tempio (Serapèion) era considerato una delle meraviglie del mondo,

il culto di Serapide si estese ai paesi mediterranei e divenne popolare presso i Greci e i Romani.

Il favore che raggiunse al di fuori dell'Egitto fu superato solo da quello che venne accordato alla dea [Iside*Risi].

Seth

SETH

"Il rosso" è fratello di [Osiride*Rosiri] e di [Iside*Risi];

nel mito è l'antagonista malvagio di Osiride,

che ucciderà tagliandone il corpo a pezzi.

Un epico scontro lo opporrà a [Horo*Rhoro],

il figlio di Osiride e di Iside:

Seth gli strapperà un occhio e in risposta a ciò Horo lo evirerà.

Alla fine il consesso degli dèi decreterà la vittoria di Horo.

Seth era raffigurato col muso affilato e aquilino,

le alte orecchie diritte e smussate.

L'animale in cui si manifestava non è stato identificato e probabilmente il dio assommava fantasticamente le caratteristiche di parecchie specie:

asino,

cane,

maiale,

formichiere,

giraffa,

okapi.

Dio del deserto,

dei metalli,

della tempesta,

delle terre straniere,

incarnava originariamente le forze violente della natura ma,

nonostante queste sue connotazioni negative e in virtù della sua forza,

rimase sempre il difensore della barca solare del dio [Ra*Rra] contro gli agguati del serpente Apopi.

Fu il dio degli [Hyksos*Dhyksos] e ritornò in auge sotto i [faraoni*Dfaraone] della XIX e della XX [dinastia*Dinastia],

tanto che il suo nome compare in quello di Sety.

I Greci lo identificarono in Tifone,

mostro alato dalle cento teste di serpente che lanciava fiamme dagli occhi.

Sobek

SOBEK

Come [Ra*Rra],

il sole,

il coccodrillo era un essere uscito dalle onde.

Non è dunque assurdo che gli antichi Egizi ne facessero una divinità.

Sobek,

"il coccodrillo",

in tale animale si manifestava ed era sovente raffigurato come un uomo a testa di coccodrillo.

Il nome del dio venne deformato dai Greci in Suchos.

Numerosi furono i templi che gli vennero dedicati,

ma i suoi principali luoghi di culto furono [Kom Ombo*Akomombo] dove il tempio gli apparteneva per metà,

e l'area del [Faiyûm *Afayum],

il cui capoluogo fu denominato dai Greci appunto Crocodilopoli,

la "città del coccodrillo",

Nei templi dedicati a Sobek venivano allevati uno o più coccodrilli;

quando morivano li si [mummificava*Dmummia].

Thot

THOT

Dio lunare raffigurato come ibis o come babbuino, oppure come uomo a testa di ibis con la falce e il disco lunari sul capo.

Thot (versione greca dell'egiziano Djhuti) era considerato l'inventore dell'alfabeto, nonché il patrono degli scribi e delle scienze, il signore delle biblioteche, il dio che calcola il tempo, che fa i conti, che computa gli anni di regno di un faraone.

Per queste sue caratteristiche, rappresentato con in mano la tavolozza da scriba e il pennello, divenne il segretario degli dèi, ma la sua signoria sulla scrittura e sulle parole divine fece di lui anche un temibile mago.

A [Menfi*Amenfi] fu considerato la lingua di [Ptah*Rptah], cioè l'espressione verbale con la quale il dio avrebbe dato vita all'universo; a [Eliopoli*Aeliopoli] era la lingua o il cuore di [Ra*Rra]; a [Ermopoli*Aermopoli] divenne il demiurgo che creava il cosmo con la parola.

Probabilmente originario del delta, in epoca storica Thot ricevette un culto particolare a Ermopoli, dove si sostituì alla divinità-babbuino locale.

Cancelliere nel giudizio divino al quale ogni morto doveva sottoporsi, Thot venne anche considerato una guida per il defunto.

Assimilato dai Greci a Ermes, col nome di Trimegisto ("tre volte grandissimo") fu venerato in tutto l'impero romano e posto al centro di culti misterici, fino ad acquisire una notevole importanza nell'ambito della letteratura ermetica.

Toeri

TOERI

Toeri,

"la grande",

era una delle forme nelle quali era adorata la dea-ippopotamo,

simbolo della fecondità femminile.

Un'altra era Opet (Ipet),

"l'harem",

venerata in particolar modo a [Tebe*Atebe] come madre del dio [Osiride*rosiri] e connessa alla forma femminile di [Amon*Rammone],

Amonet.

La dea-ippopotamo assisteva la madre nel momento del parto;

ciò spiega la vasta popolarità di cui godette,

spesso affiancata al dio [Bes*Rbes],

in tutte le epoche e la sua presenza sulle pareti dei [mammisi*Dmammisi] e delle tombe.

Toeri - ma anche Opet - era raffigurata come un ippopotamo in posizione eretta,

con seni e braccia umani,

e il [sa*Dsa] - talora anche l'[ankh*Danekh] - in una mano.

Uadjet

UADJET

Uadjet,

il cui nome significa "la verde",

era in origine la dea cobra di [Buto*Abuto],

nel delta,

e divenne patrona del [Basso Egitto*Dbassoeg].

I suoi attributi furono il papiro,

la pianta araldica del nord,

e il serpente.

Come cobra compariva sulle corone del [faraone*Dfaraone],

insieme alla dea avvoltoio [Nekhbet*Rnekhbet],

per affermare l'unificazione dell'Egitto nella sua persona.

Nel cobra veniva inoltre a personificarsi l'ardente occhio di [Ra*Rra];

dalla sua bocca dilatata si credeva vomitasse fuoco contro i nemici.

Principali Centri Religiosi Antico Egitto

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