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I Sacri Gruppi dei Misteri 1-I La Separazione 2-II La Lavanda dei piedi 3-III Gesù nell'orto dei Getsemani 4-IV L'arresto 5-V Caduta al Cedron 7-VII La Negazione 8-VIII Gesù dinanzi ad Erode 9-IX La Flagellazione 11-XI Ecce Homo 12-XII La Sentenza 13-XIII L'ascesa al calvario 14-XIV La Spogliazione 15-XV La sollevazione della Croce 16-XVI Ferita al costato 17-XVII La Deposizione 18-XVIII Il Trasporto al sepolcro 19-XIX Il Sepolcro 20-XX L'Addolorata Le origini dei "Misteri" risalgono al 200 d.C. quando erano rappresentate scene della Passione di Cristo tramite manifestazioni teatrali. Intorno al 1500 queste manifestazioni furono proibite dalle autorità ecclesiastiche e, grazie alla Confraternita del Preziosissimo Sangue di Cristo, furono sostituite dalle processioni, prendendo spunto da alcuni episodi del Vecchio Testamento e furono chiamate "Las Casazas" (Casazze), che raffigurava le tristi scene del Calvario e della morte di Cristo. Alla cerimonia, oltre ai confraternite, partecipavano personaggi della nobiltà, del clero e del popolo i quali si esibivano come attori durante la processione. Dopo la fusione della Confraternita con la Compagnia di San Michele Arcangelo, per superare le difficoltà create dalle processioni, nacque l'idea di affidare il compito di scolpire ed incidere delle statue in legno, da inserire nelle Casazze, ad eccezionali artigiani di quel tempo. Questi artisti dalle mani preziose, ispiratisi al Nuovo Testamento, crearono delle sculture a grandezza naturale (delle vere e proprie opere d'arte) che furono collocate su assi portanti, le cosiddette "Vare": in legno per l'ossatura e gli arti, in sughero per modellare il corpo e, con una tecnica propria degli artigiani trapanesi chiamata "Carchet", in tela e colla per gli abiti dei personaggi. Si posero così le basi di quella che oggi si conosce come la "Processione dei Misteri". Dati i costi elevati, la Confraternita affidò la gestione dei Sacri Gruppi all'Unione Maestranze (associazione Arti e Mestieri) riuscendo così a frazionare lo sforzo organizzativo ed economico rendendo partecipe i cittadini i quali si assunsero l'onere di addobbare il proprio "Mistero", cercando di primeggiare sugli altri, con composizioni di fiori, rivestimenti vari e suppellettili d'argento appartenenti alle fiorenti botteghe degli argentieri trapanesi del XVII e XVIII secolo. Le statue furono custodite nella Chiesa di San Michele e conservate in apposite nicchie protette da grandi vetri ma, purtroppo, durante il secondo conflitto mondiale, la chiesa fu presa di mira dai bombardamenti che distrussero la chiesa stessa ed alcuni dei Gruppi mentre altri furono gravemente danneggiati. Nel dopoguerra le Maestranze affidarono alla sapiente opera di grandi artisti del nostro secolo la ricostruzione ed il restauro nella forma originale dei "Gruppi", che oggi possiamo ammirare nella Chiesa del Purgatorio da dove escono il Venerdì Santo, condotti a spalla dai portatori ("Massari") e accompagnati dalle bande musicali che eseguono le marce funebri. Alle musiche fanno riscontro le varie "Annacate", andature caratteristiche dei massari i quali, coordinando il passo e stando addossati l'uno all'altro, portano il "Gruppo" anche per le strette vie della città vecchia. Da più di quattro secoli procede tutto alla stessa maniera e per Trapani e i trapanesi, i Misteri sono diventati, oltre che un evento di tradizione culturale e religiosa da non perdere, parte integrante della città e dei cittadini stessi. La Chiesetta del Purgatorio, nella quale vengono custoditi i Gruppi dei Misteri. La ormai famosa chiesetta del Purgatorio situata nell'omonima piazzetta fu edificata nel 1688 su progetto dell'architetto Pietro Castro. Nel 1712 venne modificato il prospetto, progettato dall'architetto Giovanni Biagio Amico. La facciata, divisa in due ordini si caratterizza per le dodici statue degli apostoli, realizzate in pietra stuccata da Alberto Orlando. All'interno, la pianta è a croce latina con tre navate. Conserva la sepoltura di Amico ed ospita i venti gruppi scultorei dei Misteri di Trapani, che vengono portati in processione il Venerdì Santo. Significato e utilizzo della Ciaccola La ciàccola è uno strumento importantissimo all'interno dei riti della Settimana Santa trapanese. Essa scandisce i tempi dei percorsi processionali e, di conseguenza, regola la durata dello svolgimento dei riti. Attraverso il suo scuotimento, la ciaccola imprime ai portatori dei gruppi l'ordine di sollevare o abbassare una vara. Viene scossa due volte all'atto del sollevamento, una sola volta per abbassare la vara. L'utilizzo della ciaccola, che tecnicamente impiega lo stesso principio delle nacchere e delle castagnette, si ritrova spesso nei riti pasquali della Sicilia. Essa consiste in due tavolette rettangolari, collegate mediante una cordicella ad un nucleo centrale rigido, costituito da una terza tavoletta prolungata in modo da formare un manico. Sono le due parti mobili a determinare, durante lo scuotimento della ciaccola, la produzione del suono. Struttura dei Misteri Ogni statua è composta da uno scheletro realizzato in legno, le teste, i busti, le mani e i piedi sono sostenuti interamente da ossature in sughero, sui quali si modella la tela e la colla, permettendo una maggiore naturalezza degli abiti e maggiore espressività dei movimenti, secondo una tecnica tipicamente trapanese, detta "Carchèt". Per la realizzazione di questi gruppi ci si ispirò a episodi citati nelle Sacre Scritture o nei Vangeli Apocrifi, aggiungendo anche delle personali interpretazioni. Le statue vengono fissate alla "Vara" base di legno spesso intagliata che le sorreggono tramite un fissaggio particolare(si tratta di un'anima in legno lunga per tutta la statua che ne incrocia un'altra perpendicolare sotto la vara) che permette alle Statue di prendere vita durante la processione con dei movimenti ondulatori. Le "Vare" sono sostenute da dei "Cavalletti" in legno che sorreggono permanentemente l'imponente struttura e peso di tutto il Gruppo Sacro, anticamente invece venivano utilizzate delle "Forcelle" che si utilizzavano solamente durante le soste del Gruppo Sacro. Dagli anni '50 in poi durante la Processione questi cavalletti vengono coperti da "Mante" nere di velluto (in senso di lutto), ove vengono anche riportati la raffigurazione del Gruppo Sacro ed il ceto che ne cura l'uscita. Tra la "Vara" e il "Cavalletto" si inserisce "l'Asta" realizzata da un legno duttile e flessibile che permette ai portatori di fare oscillare le aste durante il trasporto del Gruppo Sacro. Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
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