La sentenza
Con atto del notaio Saverio Cognata, redatto il 27 febbraio 1782 il gruppo fu affidato alla categoria dei molitori e dei macellai, che da lì a poco sarebbero rimasti da soli nella cura del gruppo.Dopo l'assegnagnazione del gruppo il ceto decretò la fine dell'anticomistero, commissionando ai fratelli Domenico e Francesco Nolfo la scultura de 'La condanna di Gesù', divenuta in seguito la 'Sentenza'.
Nell'opera domina la scena la possente figura del prefetto Ponzio Pilato vestito d'abiti e turbante orientali, il quale, benchè convinto dell'innocenza del Cristo,cede alle insistenze della folla che accusa Gesù di essersi proclamato re dei Giudei; ma prima di pronunziare la sentenza e di consegnarlo ai carnefici che lo condurranno a morte, si lava le mani dinanzi al popolo dicendo: <Io sono innocente del sangue di questo giusto>.
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