(dal latino
utĕrus: ventre). Anat. -
Nei vertebrati, organo femminile pari o impari costituito dalla porzione
terminale dilatata degli
ovidutti (o
canali di Müller), in
cui si collocano temporaneamente l'uovo o le uova fecondate, o si sviluppa
l'embrione. • Anat. umana - Nella donna, l'
u. è un organo
impari, in seguito alla fusione della porzione distale dei canali di
Müller. Ha forma simile a quella di un cono tronco, con la parte più
stretta rivolta verso il basso; è situato nel bacino, davanti al retto e
dietro la vescica. La sua lunghezza è di circa 8-10 cm; durante la
gravidanza le sue dimensioni possono aumentare fino a quasi 40 volte.
L'
u. è formato da due parti: il
corpo, che presenta
maggiori dimensioni, e il
collo,
una porzione del quale
(
portio vaginalis) giunge fino alla vagina; corpo e collo sono
uniti da una parte intermedia, l'
istmo. Nella struttura dell'
u. si
distinguono una tunica esterna, sierosa (
perimetrio), una tunica media,
muscolare (
miometrio), una tunica interna, mucosa (
endometrio);
quest'ultima è caratterizzata da trasformazioni cicliche, in rapporto
alla mestruazione, alla gravidanza e al parto. Alla base del corpo
dell'
u. vi è l'inserzione delle
trombe uterine o
trombe
di Falloppio. Gli organi di fissazione sono costituiti dai legamenti
rotondi, dai legamenti utero-vescico-pubici e dai legamenti uterosacrali. Ai
lati dell'
u. sono situati i cosiddetti legamenti larghi dell'
u.,
formati da una duplicatura del peritoneo. Tre arterie, l'uterina,
l'utero-ovarica, l'arteria del legamento rotondo, e una rete venosa presiedono
alla vascolarizzazione dell'organo. • Patol. - L'
u. può
essere affetto da diverse patologie, comprese le malformazioni congenite; vi
possono essere anomalie di posizione, causate da diversi fattori: elevazione,
antiversione, anteposizione, retroposizione, lateroposizione, torsione,
retroflessione, retroversione, inversione.
L'u.
può inoltre
essere interessato da patologie di carattere infiammatorio (endometrite,
perimetrite, miometrite), che si possono manifestare in forma acuta o cronica e
che si localizzano soprattutto nella
portio vaginalis, e di
carattere neoplastico (neoplasie benigne quali polipi e fibromiomi, o maligne
quali carcinomi e sarcomi). Si possono verificare lesioni traumatiche, per lo
più legate al parto, e alterazioni dell'epitelio. Vari sono i sussidi
diagnostici e le indicazioni terapeutiche e chirurgiche per tali affezioni.
• Anat. comp. - I rettili, gli uccelli, i selaci, gli anfibi presentano i
canali di Müller distinti e separati; nel tratto degli ovidutti che funge
da
u. viene secreto il guscio dell'uovo. Nei marsupiali i canali di
Müller sono pari e distinti. Nei mammiferi euteri o placentati si
riscontrano differenti situazioni. Le porzioni uterine dei canali di Müller
indipendenti determinano l'
u.
duplice (è il caso dei
roditori). Se, invece, le suddette porzioni si fondono, si hanno diversi tipi di
u. in relazione all'estensione di tale fusione: a una fusione realizzata
soltanto nell'ultimo tratto corrisponde l'
u.
bipartito (presente
nei carnivori); una fusione più estesa dà luogo all'
u.
bicorne (è presente, per esempio, nei cetacei). Le scimmie e l'uomo,
infine, presentano fusione completa e, di conseguenza,
u.
semplice.