Film italo-britannico-cinese del
1987, diretto da B. Bertolucci. Interpreti principali: J. Lone, J. Chen, P.
O'Toole, V. Wong, D. Dun, R. Sakamoto. La vita di Pu Yi (Lone) viene seguita dal
momento della sua incoronazione a imperatore della Cina a tre anni, nel 1906,
fino alla sua morte, avvenuta nel 1967. Chiuso nella Città Proibita fino
all'età adulta, anche dopo la proclamazione della Repubblica (1912),
ritroviamo Pu Yi negli anni Trenta divenuto collaborazionista dei Giapponesi,
poi playboy in Manciuria, con una moglie (Chen) destinata alla follia, quindi
prigioniero in Russia per cinque anni e infine sottoposto per dieci anni a
rieducazione nella Cina Popolare: riabilitato, finirà i suoi giorni
facendo il giardiniere nell'orto botanico di quella che era stata la sua reggia,
ora meta di turisti. Splendidamente girato, il film riesce a unire rigore
storico a poesia, specialmente nella sua attenzione alla tragedia personale di
un uomo scritta per lui dalla storia. Sceneggiato da Mark Peploe e Enzo Ungari
traendo spunto dalle memorie di Pu Yi, scritte durante il periodo di
rieducazione, e da quelle di Reginald Johnstone, suo precettore scozzese,
interpretato da O'Toole, il lungo (160') film vinse nove premi Oscar: film,
regista, sceneggiatura, fotografia (V. Storaro), montaggio (G. Cristiani),
musica (R. Sakamoto, D. Byrne e Cong Su), scenografie (F. Scarfiotti, O.
Desideri, B. Cesari), costumi (J. Acheson), sonoro (B. Rowe, I. Sharrock).