Città del Friuli-Venezia Giulia e capoluogo
della provincia omonima; è situata a 113 m s/m., nell'alta pianura
friulana. La città sorge attorno a un'altura morenica sulla quale fu
costruito il castello e che costituì il primo sito abitato; solo nella
seconda metà del XX sec., dopo l'alternarsi di periodi di espansione e di
stasi demografica e urbanistica, la città inglobò le antiche
frazioni rurali espandendosi anche al di fuori della cinta muraria; per secoli,
infatti,
U. aveva mantenuto una struttura particolare, dovuta a una lenta
crescita demografica e alla conseguente commistione, all'interno delle mura, di
edifici urbani e borghi rurali. 94.810 ab. CAP 33100. • Econ. - Mentre nel
periodo fra le due guerre mondiali
U. ebbe funzioni soprattutto militari
e amministrative, oggi la città si regge sulle attività
commerciali e bancarie; le industrie, che iniziarono a sorgere verso la
metà dell'Ottocento, sono attive nel settore meccanico, tessile,
alimentare, metallurgico, grafico-editoriale, farmaceutico, dell'abbigliamento,
della carta, dei mobili, ma tendono a trasferirsi in altre sedi. La città
è anche un attivo mercato agricolo. • St. - Il colle intorno al
quale sorge
U. fu abitato fin dall'età preistorica, come
testimoniano alcune tracce di castellieri; nel 983 l'antico castello che vi
sorgeva venne donato da Ottone II al patriarca Rodoaldo e nel XIII sec. il
patriarca di Aquileia Bertoldo di Merania fondò la città sulle sue
rovine. Dotata di numerose franchigie e dell'ordinamento comunale e abitata
inizialmente da mercanti toscani,
U. venne presto in contrasto con
Cividale, la vecchia capitale friulana. Nel Trecento i nobili feudali furono
accettati all'interno del Comune e da allora acquistò un peso sempre
più preponderante la famiglia Savorgnan, che adottò una politica
filoveneziana e si scontrò spesso con i patriarchi del Friuli. All'inizio
del Quattrocento il patriarca Ludovico di Teck cacciò dalla città
Tristano di Savorgnan, che tuttavia poté rientrare nel 1420 sostenuto
dalle truppe venete. Da allora e fino al 1797
U. rimase sotto il
controllo della Repubblica di Venezia: mantenne l'ordinamento cittadino, divenne
anzi sede del luogotenente generale della Patria del Friuli e del Parlamento
friulano, ma perse molta della sua importanza e conobbe una lunga crisi
economica. Nel 1815 passò sotto il dominio austriaco, al quale si
ribellò nel 1848; nel 1866 fu liberata dalle truppe italiane. Nel corso
della prima guerra mondiale fu scelta come sede del comando supremo
dell'esercito italiano e, dopo Caporetto, fu occupata dagli Austriaci, tornando
in mano italiana nel novembre 1918. • Arte - Il monumento più
importante della città è rappresentato dal duomo, originariamente
in stile gotico ma internamente rifatto nel Settecento; conserva la trecentesca
tomba del beato Bertrando, affreschi di Vitale da Bologna (XIV sec.) e dipinti
di G.B. Tiepolo, di G.B. Grassi e del Pordenone. In stile gotico è anche
il palazzo comunale, che sorge sull'antica piazza Contarena, oggi piazza della
Libertà, uno dei punti più caratteristici e belli di
U.: su
di essa si affaccia infatti, oltre al palazzo comunale, anche la loggia di San
Giovanni (1533), opera di Bernardino da Morcote, con la sua torre dell'Orologio
(1527), di Giovanni da
U. La piazza è arricchita da una fontana
cinquecentesca, da due colonne (rispettivamente del 1490 e del 1612), sormontate
dal Leone di San Marco e dalla statua della Giustizia, e da tre statue
raffiguranti la Pace, Ercole e Caco. A testimonianza della ricchezza raggiunta
dalla città in età medioevale rimangono altri monumenti, come la
chiesa di Santa Maria del Castello (XII sec.), l'edificio più antico di
U., e la chiesa di San Giacomo (XIV sec.), affacciata sulla piazza del
Mercato Nuovo (oggi Matteotti), dal caratteristico aspetto gotico; delle mura
restano invece soltanto alcune porte e torri. Altro importante monumento
è il castello, ricostruito all'inizio del Cinquecento da G. Fontana, oggi
sede dei Musei civici (Galleria d'arte antica, Museo archeologico e numerose
raccolte numismatiche); interessanti anche il palazzo arcivescovile e l'oratorio
della purità, decorati con affreschi di G.B. Tiepolo, G.D. Tiepolo e F.
Fontebasso. Infine, la città è ricca di palazzi, sia antichi
(soprattutto secenteschi), sia moderni, che ospitano gallerie, musei o uffici
del comune e della provincia. Ricordiamo: il palazzo Antonini-Belgrado (XVII
sec.), con affreschi di G. Quaglio; il palazzo Kechler, in stile neoclassico; il
palazzo Gorgo-Maniago (XVII sec.), anticamente sede dell'Accademia degli
Sventati e oggi del Museo friulano delle arti e tradizioni popolari; il palazzo
Bartolini (inizio XVII sec.), sede della biblioteca comunale; il palazzo degli
uffici municipali (1908-17); il palazzo delle mostre (1968), che ospita la
Galleria d'arte moderna. ║
Provincia di U. (4.904 kmq; 517.972
ab.): il territorio della provincia si innalza a Nord nelle Alpi Carniche che,
digradando nella zona centrale e meridionale, danno luogo alla pianura friulana,
bagnata dai fiumi Tagliamento e Torre. Alla popolazione di etnia friulana, che
rappresenta la maggioranza e che mantiene tuttora l'uso della lingua ladina, si
aggiungono minoranze slavofone e germaniche. L'economia della provincia è
più fiorente nella zona centrale pianeggiante, mentre quella montana
risente di un'evidente crisi di natalità e di un intenso flusso
migratorio verso la pianura, conseguente alle trasformazioni che hanno coinvolto
il settore agricolo, asse portante dell'economia, decretando la scomparsa
dell'agricoltura tradizionale (viticoltura, maiscoltura) e sostituendola con
l'agricoltura fortemente specializzata (vite, mais, frutta, pioppo).
Parallelamente ha avuto un forte sviluppo il settore terziario, nel quale ha
trovato impiego gran parte della popolazione rurale; il settore industriale non
ha invece avuto un ampio sviluppo, se si eccettuano alcune zone specializzate in
forte espansione, come il cosiddetto “triangolo della sedia”, presso
Manzano; d'altronde, dopo il terremoto del 1976 la ricostruzione fu molto rapida
e permise di limitare i danni all'economia recuperando la gran parte delle
attività produttive del territorio. Importante è l'attività
turistica.
Udine: scorcio del centro
Il duomo di Udine