Essere appartenente alla specie vivente più
evoluta del pianeta Terra, inteso spesso in senso collettivo:
il destino
dell'u.
║ Denominazione dell'individuo di sesso maschile, in
contrapposizione, espressa o implicita, a
donna:
una giacca da u.,
di taglio maschile. ║ Con attributi relativi all'aspetto fisico:
un
pezzo d'u.,
un
u. aitante e robusto. ║
Un mezzo
u.: con accezione spregiativa,
u. di statura molto piccola. ║
U.
di colore: di razza diversa dalla bianca. ║ Con attributi
relativi a qualità caratteriali, morali o intellettuali:
un u.
di poche parole, taciturno. ║ Fig. -
U.
d'oro,
una
perla d'u.: ricco di pregi.
║
U.
di cuore:
generoso. ║
U.
alla buona,
alla mano: cordiale.
║
U.
di paglia: fantoccio,
u.
di poco
spessore. ║
U.
d'onore: rispettabile, ma nel linguaggio
della malavita organizzata dell'Italia meridionale (mafia, camorra,
‘ndrangheta) l'espressione è riferita ai capi. ║
Buon
u. o
buonuomo:
u.
onesto, mite; anticamente era usato
da persone di ceto altolocato per appellare i popolani. ║
Brav'u.,
onest'u.: onesto, lavoratore, ma dotato di scarse capacità
intellettuali. ║
Galant'u. o
galantuomo: persona onesta e
dabbene. ║
Gentil u. o
gentiluomo: chi si comporta in modo
leale e cavalleresco; anticamente,
u. di nobili origini. ║
Pover'u.: sfortunato o di limitate capacità. ║
Sant'u.: estremamente buono, paziente, generoso. ║
Grand'u.:
dotato di straordinarie virtù, pregi, capacità. ║
Credersi un grand'u.: con accezione ironica, presumere, a torto, di
sé. ║
U.
di parola: che mantiene ciò che
promette. ║
U.
di spirito: dotato di senso dell'umorismo.
║
U.
di fiducia: di cui ci si può fidare. ║ Con
allusione a un
u. particolare in frasi che mettano in risalto la
peculiarità della persona:
conosco bene il mio u.,
saprò
convincerlo.
║ Con riferimento alle qualità (forza,
intelligenza, senno, ecc.) che dovrebbero essere proprie dell'
u.:
sii
u.
e affrontalo a viso aperto. ║ Con riferimento alla
maturità, al senno di una persona adulta, in opposizione alla leggerezza
e al minor senso di responsabilità di un ragazzo:
nel giro di
un'estate Mario si è fatto u.
║ Con il
significato generico di individuo indeterminato, di sesso maschile:
un
u.
ti ha cercato. ║ Con sfumatura diversa rispetto a
signore, che indica persona socialmente più elevata:
l'u.
delle pulizie. ║ Sinonimo di
dipendente,
servo:
è un lavoro troppo faticoso,
lo farò fare
al mio u. ║ Con riferimento alla funzione o al mestiere che
l'
u. svolge in uno specifico contesto economico, sociale, storico:
u.
d'affari, che lavora nel settore imprenditoriale, commerciale,
finanziario. ║
U.
di mondo: che conduce un'intensa vita
sociale o che ha grande esperienza della vita. ║
U.
politico: che svolge attività politica. ║
U.
di
Stato: statista. ║
L'u.
della strada: l'
u. medio,
comune. ║
U.
di lettere: letterato.
║
U.
di Chiesa: ecclesiastico. ║
U.
di
fatica:
addetto ai lavori pesanti.
║
U.
di
legge: avvocato, giurista. ║
U.
di corte: cortigiano.
║
U.
di mare: marinaio. ║
U.
di teatro:
drammaturgo, commediografo, ecc. ║
U.
di scienza:
scienziato. ║
U.
delle caverne: preistorico. ║
U.
della situazione: la persona migliore per risolvere problemi
sorti in una determinata contingenza. ║
L'u.
del momento o
del giorno: la persona più in vista in un determinato momento, nel
mondo dello spettacolo, della cultura, ecc. ║ Nel linguaggio familiare,
nell'accezione di marito, compagno:
alla festa posso portare anche il mio
u.
? ║
Come un sol u.: tutti insieme. ║ Fig. -
A
memoria d'u.:
per quanto indietro possa andare la memoria umana.
║ Fig. -
Procedere a passo d'u.: andare molto lentamente (detto
soprattutto di autoveicoli, treni, ecc.). ║
Da u.
a u.: in
tutta franchezza. ║
Essere,
non essere u.
da: essere,
non essere in grado di:
non è u.
da compiere simili
nefandezze.
║
L'u.
Dante,
l'u.
Leopardi: Dante o Leopardi considerati non come poeti, ma nella loro
realtà biografica. ║
U.
nero:
V. UOMO NERO. ║
U.
-siluro
o
siluro umano: V. SILURO. ║
U.
ragno: V. UOMO RAGNO, L'. ║
U.
rana: V. RANA. ║
U.
sandwich: V. SANDWICH. ║
U.
radar: controllore della circolazione aerea o di volo. ║
U.
chiave: persona che può risolvere o sbloccare una
situazione particolarmente critica. ║
L'u.
propone e Dio
dispone: proverbio che ricorda l'esistenza di fatti imponderabili e
imprevedibili (la volontà divina, il caso, ecc.) che possono cambiare il
corso dei nostri piani. ║
U.
avvisato mezzo salvato: chi
viene preavvisato di un pericolo è in grado di prevenirlo e quindi essere
in parte già salvo; tale proverbio può essere usato con tono
esortativo o minatorio. ║
U.
(o
ometto)
di
pietra: piccole piramide di sassi che gli alpinisti costruiscono sulle cime,
o lungo i percorsi più arditi, come segnali di orientamento. •
Biol. - Specie animale vivente, appartenente al tipo dei vertebrati, classe dei
mammiferi, ordine dei primati, famiglia degli Ominidi, con il nome scientifico
latino di
Homo sapiens. Caratterizzato dalla stazione eretta,
pilosità ridotta, mani abili dotate di pollice opponibile,
capacità cranica e, quindi, massa cerebrale nettamente superiore a quelle
degli altri mammiferi se considerate rispetto alla porzione facciale del cranio,
l'
u. si distingue dagli animali
in primis per l'elevato grado
intellettivo e per il linguaggio articolato, prerogative che, assommate ad altri
fattori quali la suddetta manualità, la tendenza alla vita sociale, ecc.,
ne hanno consentito un'evoluzione particolarmente rapida. • Rel. - Secondo
il Cristianesimo, essere ragionevole creato da Dio e composto di un principio
spirituale e immortale, l'anima, e di un principio materiale e corruttibile, il
corpo. ║
L'u.
Dio: Gesù Cristo, nel quale Dio assume
la condizione dell'
u. ║
Il figlio dell'u.: Gesù
Cristo. ║
Il primo u.: secondo il racconto biblico, Adamo, primo
essere umano creato. • Fil. - Essere dotato di coscienza capace di
rappresentare a se stesso il mondo esterno e di agire responsabilmente. •
Antropol. -
Origine dell'u.: la specie
Homo sapiens appartiene
all'ordine dei primati, sottordine delle scimmie. Il sottordine è diviso
nei due grandi gruppi delle scimmie catarrine
(comparse nel Miocene e
diffuse in Africa e in parte dell'Eurasia) e delle scimmie platirrine (comparse
nell'Oligocene e presenti solo nell'America Centro-Meridionale). Il primo gruppo
comprende quattro famiglie, ciascuna rappresentata anche da forme fossili:
Cercopitecidi (macaco, cercopiteco),
Ilobatidi (gibbone e
siamang),
Pongidi (orango, gorilla e scimpanzé) e
Ominidi
(u.). I primi Ominidi risalgono all'Eocene superiore-Oligocene inferiore di
el-Fayyūm, presso Il Cairo con i due generi
Propliopithecus e
Parapithecus. Quest'ultimo viene generalmente considerato base di partenza
per tutti gli altri Ominidi. Grande la differenziazione e la diffusione delle
catarrine nel Miocene: tra i vari generi, noti attraverso reperti fossili, si
annoverano il
Proconsul,
il
Limnopithecus e il
Kenyapithecus in Africa, il
Sivapithecus in Asia e Africa e il
Pliopithecus in Europa, l'oreopiteco (V.)
in Europa e Africa e l'uranopiteco (V.). Il
Proconsul, comparso nell'Oligocene superiore, è il genere
più antico e viene considerato uno dei progenitori delle scimmie
catarrine. Anello di congiunzione tra i primati e l'
u., gli
australopiteci comparvero nell'Africa orientale e meridionale nel Pliocene
inferiore: segnalati da R.A. Dart nel 1925, si distinguono per la compresenza di
caratteri pitecoidi (notevole prognatismo facciale, limitato sviluppo del
cranio) e umanoidi (ridotto sviluppo dei canini e spostamento anteriore del
forame occipitale). La struttura dello scheletro postcraniale, inoltre,
evidenzia la peculiare conformazione degli arti inferiori dovuta alla stazione
eretta che rappresenta la fase successiva all'abbandono della vita arboricola.
Negli australopiteci gli studiosi distinguono un genere
(
Australopithecus) e diverse specie, di cui solo quattro vengono
unanimemente classificate:
A.
afarensis, cui appartiene lo
scheletro incompleto noto con il nome di Lucy,
A.
africanus,
A.
robustus e
A.
boisei. Nell'
A.
afarensis le diverse tesi evoluzionistiche riconoscono il ceppo originario
da cui discendono sia le altre specie di australopiteci, sia l'
u. Agli
australopiteci seguì l'
Homo habilis, la specie più antica
del genere
Homo, vissuto circa 200 milioni di anni fa e di cui vennero
alla luce resti in Tanzania, in Kenya e in Sudafrica: il cranio ha un'espansione
maggiore (700 cm
3 circa) rispetto a quello degli australopiteci e i
caratteri dello scheletro postcraniale denunciano chiaramente la stazione eretta
e la deambulazione bipedale. Con l'
Homo habilis si hanno anche le prime
manifestazioni creative (manufatti litici), ma un passo evolutivo più
notevole si ha con l'
Homo erectus, comparso in Africa 1,5 milioni di anni
or sono (tra i crani più significativi, quelli trovati nella gola di
Olduvai in Tanzania e a Koobi Fora in Kenia), e poi diffusosi ampiamente anche
in Asia e Europa. Per l'Italia, l'
Homo erectus di Ceprano risale a 0,9
-0,8 milioni di anni fa, ma altri reperti provenienti dalla Spagna (Sierra di
Atapuerca) e dalla Georgia (Dmanisi) fanno avvicinare cronologicamente l'
Homo
erectus europeo a quello africano. Caratteristica la capacità del
neurocranio, maggiore (in media 1.000 cm
3) rispetto a quello degli
australopiteci. Con la diffusione negli altri continenti, l'
Homo erectus
è andato differenziandosi verso forme morfologicamente più
evolute, soprattutto in Europa dove i caratteri peculiari dell'
Homo
erectus sono andati progressivamente attenuandosi per poi scomparire
definitivamente nel penultimo periodo glaciale e nell'ultimo interglaciale: le
fasi successive all'
Homo erectus sono quelle dell'
Homo sapiens
neanderthalensis e dell'
Homo sapiens sapiens. A quest'ultima
corrispondono un'industria litica di strumenti piriformi e bifacciali
(amigdale), originariamente destinati alla caccia e poi adibiti anche ad altri
usi, e, con tutta probabilità, l'introduzione del fuoco (resti di
focolari a Escale, in Francia). Con l'ultima glaciazione l'
u.
neandertaliano si trova a dominare un territorio molto ampio, con un'alta
concentrazione nell'Europa centro-meridionale: presente anche in Cina, sembra
assente in Africa, culla dell'ominazione. Tra i dati peculiari dell'
u.
neandertaliano, uno scheletro postcraniale molto robusto, espressione di un
notevole sviluppo muscolare, la decisa anteriorizzazione del forame occipitale,
segno di piena stazione eretta, e la capacità media neurocranica di 1.450
cm
3. Apprezzabile lo sviluppo dell'industria litica (punte,
raschiatoi, grattatoi), e da segnalare le forme di vita associativa
plurifamiliare, derivanti probabilmente dal linguaggio articolato, e la pratica
dell'inumazione. La scomparsa dei neandertaliani, con la definitiva affermazione
del solo
Homo sapiens sapiens, corrisponde alla fine dell'ultima
glaciazione (30-35.000 anni fa) ed è dall'
Homo sapiens sapiens che
origina la specie umana attuale, presto diffusasi anche nei continenti ancora
vergini. Il Neolitico segna il passaggio dalla vita nomade a quella stanziale,
mentre nell'Età del Bronzo e del Ferro si ha la scoperta dei metalli, con
il conseguente affinarsi della creatività e un netto miglioramento della
vita dell'
u. • Sport - Componente di una squadra maschile:
gli
u.
della Nazionale di pallacanestro. ║
Marcare a u.:
controllare l'avversario in tutte le zone del campo da gioco. ║
U.
gol,
u.
partita: giocatore su cui una squadra fa
affidamento per fare rete, per vincere. ║
Quarto u.: nel gioco del
calcio, collaboratore dell'arbitro addetto alla segnalazione dei cambi dei
giocatori e dei tempi di recupero.