L'essere utile, condizione, qualità di
ciò che reca vantaggio o può essere utilizzato con beneficio:
l'u.
del computer. ║ Effetto utile, profitto, vantaggio:
quale u.
ricaveremo dall'affare? • Econ. - L'
u., in
ambito economico, è concepita come il piacere che un bene o un servizio
può fornire a un soggetto, che lo ritiene adatto a soddisfare un suo
bisogno presente o futuro. L'
u. economica, essendo definita sempre in
relazione ai bisogni dei singoli soggetti, presenta caratteri di mutevolezza.
Nella storia del pensiero economico il concetto di
u. è stato
diversamente inteso. Nel pensiero economico classico (A. Smith, D. Ricardo)
l'
u., detta anche
valore d'uso, era un prerequisito del valore di
scambio di un bene; a determinare tale valore di scambio erano, tuttavia, i
costi di produzione. Questa concezione venne profondamente modificata, dalla
prima metà del XIX sec., dal Marginalismo, che conferì una
dimensione soggettiva al valore dei beni, ponendolo in dipendenza dal confronto
tra la scarsità delle risorse e l'
u. assegnata dai soggetti ai
beni. Fondamentale fu per la nuova concezione la distinzione tra
u.
totale e
u.
marginale (espressa nei termini più
appropriati da W.F. Lloyd e N. Senior, negli anni Trenta dell'Ottocento): la
prima è originata dal consumo di una determinata quantità di bene,
mentre la seconda costituisce un incremento della prima, causato dall'aumento di
una quantità esigua del bene consumato. Nei rapporti di scambio bisognava
attenersi maggiormente all'
u. marginale; da ciò derivò
anche la legge dell'
u. marginale decrescente, in base al quale gli
incrementi successivi della quantità disponibile di un bene garantiscono
incrementi di
u. progressivamente minori. Negli anni Settanta
dell'Ottocento fu portato a compimento quel processo, successivamente definito
“rivoluzione marginalista”, che liquidò definitivamente la
teoria classica del valore (importanti furono i contributi di W.S. Jevons, C.
Menger, L. Walras). I caratteri teorici del Marginalismo trovarono più
organica elaborazione nei
Principles of economics di A. Marshall,
pubblicati nel 1890, in cui venne enunciata la teoria dei prezzi di mercato, che
comprendeva anche una teoria del consumatore alla luce del concetto di
u.
Agli inizi del XX sec. furono avanzati alcuni appunti alla concezione
marginalistica dell'
u.; oggetto di critica, in particolare, fu il
criterio di massimizzazione dell'
u. (introdotto da H. Gossen, nel 1854),
criterio che non teneva conto dell'impossibilità, da parte dei soggetti,
di dare una misura alle
u., elementi di natura psicologica: fu
contestata, in tal modo, anche la possibilità di misurare l'
u.
collettiva. Per ovviare a questa difficoltà, A.C. Pigou introdusse, nel
1912, il concetto di
dividendo nazionale (o
reddito reale
aggregato), che avrebbe consentito la misurazione oggettiva del benessere
nazionale; anche questa impostazione, tuttavia, incontrò riserve.
Maggiori sviluppi ebbe l'intervento dell'italiano V. Pareto (1906), che propose
la sostituzione della teoria dell'
u.
cardinale (
u.
considerata misurabile) con quella dell'
u.
ordinale (
u.
considerata non misurabile, ma confrontabile), in virtù della quale era
possibile definire un ordine di preferenze, da parte del soggetto, rispetto a
differenti serie di beni (Pareto si avvalse delle curve di indifferenza, messe a
punto da F.Y. Edgeworth, grazie alle quali si poteva verificare se il possesso
di un determinato bene comportava maggiore, minore o uguale
u. rispetto
al possesso di un altro bene). La concezione di Pareto pose i presupposti per i
contributi di J.R. Hicks e R.G.D. Allen (1934), che elaborarono l'approccio
ordinalista, e di P.A. Samuelson (1938), che enunciò la teoria delle
preferenze rivelate. L'asserzione dell'impossibilità dei confronti
intersoggettivi di
u. fece scaturire una tendenza di pensiero, nota come
“nuova economia del benessere”, che interpretava in termini nuovi
l'analisi del benessere sociale e contrastava la teoria utilitaristica di
Marshall e Pigou; tra i protagonisti di questa corrente, oltre ai summentovati
Hicks e Samuelson, figurano A. Bergson, N. Kaldor, T. Scitovsky, K.J. Arrow.
• Filos. - Concetto che sta alla base delle dottrine filosofiche
riconducibili all'utilitarismo.