Prelato ariano. Vescovo ariano di Singiduno (Mesia
Superiore), discepolo e difensore di Ario, fu ostinato nemico di sant'Atanasio
che fece condannare all'esilio da parte di Costantino. Deposto e scomunicato dal
Concilio di Sardica (343), venne in seguito perdonato e riabilitato (347), ma
non abbandonò la sua battaglia a favore dell'Arianesimo. Sottoscrittore
della formula di Sirmio che dichiarava la semplice somiglianza del Figlio al
Padre, la difese al Concilio di Rimini (359), ottenendo in seguito,
dall'imperatore Costantino, la promulgazione della relativa dottrina omoiusiana.
Nel 369 venne nuovamente colpito da scomunica (IV sec.).