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Urfé, Honoré d'.

Scrittore francese. Compiuti gli studi al collegio di Tournon, entrò nell'ordine di Malta, che abbandonò dopo poco tempo. Nel 1600 sposò Diane de Châteaumorand, già moglie di suo fratello Anne (il matrimonio era stato nel frattempo annullato). Sostenitore della lega cattolica, venne due volte imprigionato e, dopo la vittoria di Enrico IV, costretto al ritiro in Savoia. Perse la vita durante una campagna del duca di Savoia contro i Genovesi. Studioso di P. de Ronsard e dei poeti italiani, primi fra tutti F. Petrarca, I. Sannazzaro e T. Tasso, fu autore di poemi (Sireine, 1604; La Savoysiade, inedito), di favole agresti (La Silvanira o La morta viva, 1625), di scritti di ispirazione platonica (Epistole morali, 1598) e, soprattutto, di un lungo romanzo pastorale, L'Astrea (pubblicato in più parti nel 1607, 1610, 1619, 1627 - quest'ultima parte, postuma, completata da B. Baro), ispirato dal suo amore per Diane (Marsiglia 1568 - Villefranche-sur-Mer, Nizza 1625).