Patol. - Aumento anomalo nel sangue dei
cataboliti azotati (V.
IPERAZOTEMIA)
e dei valori della creatinina, causato dalla ritenzione di scorie azotate,
la cui percentuale normale è inferiore ai 45 mg/l. Si riscontra nei casi
di insufficienza renale acuta o cronica dovuta a lesioni dirette dell'organo o
alla compromissione della sua funzionalità, a ostacoli nel deflusso
dell'urina e ad affezioni che interessino il circolo sanguigno renale.
L'
u. può essere
acuta (nello shock, nelle gravi
intossicazioni, nello scompenso a livello elettrolitico) o
cronica (nella
glomerulonefrite, nella nefrite interstiziale, nella nefrosclerosi). La prima si
manifesta con una diminuzione della quantità di urina prodotta, fino
all'assenza di minzione (anuria) e al conseguente coma uremico, determinato dal
brusco rialzo dei valori dell'azotemia. La seconda è caratterizzata
dall'alterazione della densità di urina, emessa dall'organismo in volumi
superiori alla media e associata all'aumento dei valori azotemici. A ciò
si accompagna una compromissione delle condizioni fisiche generali
dell'organismo (magrezza, prurito cutaneo, alterazioni oculari, ipertensione
arteriosa, stati di eccitazione e apatia, ecc.). La terapia consigliata nei casi
di
u. consiste in una dieta ipoproteica e, nei casi più gravi, nel
ricorso alla dialisi e al trapianto renale.