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Unione Democràtici per la Repùbblica (UDR).

Formazione politica italiana. Nata su iniziativa dell'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga nel febbraio 1998 e ufficializzata sotto forma di partito il 2 luglio dello stesso anno, l'UDR ha annoverato fra i suoi sostenitori deputati, senatori ed europarlamentari provenienti dal CDU di Rocco Buttiglione, dal gruppo di Clemente Mastella, staccatosi dal CCD, dal Patto Segni e dai liberali vicini all'ex presidente del Senato Carlo Scognamiglio. L'UDR nacque con la finalità di dare vita a un raggruppamento laico in grado di riunire le forze moderate e di costruire un bipolarismo di tipo europeo tra sinistra e centro. Nel 1999, dopo aver appoggiato il Governo D'Alema, Francesco Cossiga diede le dimissioni dalla presidenza dell'UDR, sostituito da Irene Pivetti - in seguito sostituita da Marida Dentamaro - mentre Clemente Mastella rimase a capo della segreteria nazionale. Contemporaneamente il partito, in un ottica europea, cambiò il nome diventando Unione Democratici per l'Europa (UDeuR) (V.). Nell'ottobre 2001 l'UDeuR confluì, con Democratici, PPI e RI, nella formazione della Margherita. Nel 2003, dopo l'arrivo all'interno del partito di Mino Martinazzoli, la sua denominazione subì un'ulteriore variazione in Alleanza popolare-UDeuR. Martinazzoli venne in quell'occasione nominato presidente onorario.