Scrittrice norvegese. Esordì nel 1907 con
il romanzo
La signora Martha Oulie, seguito da un volume di novelle
(
L'età più bella, 1908), in cui venivano introdotti alcuni
dei temi cari alla scrittrice, quali l'amore coniugale e la realizzazione della
donna in seno alla famiglia. Dello stesso genere il racconto
Vigaljot e
Vigdis (1909), la raccolta di liriche
Giovinezza (1910) e i romanzi
Jenny (1911) e
Primavera (1914). Una profonda crisi religiosa,
anticipata dal racconto
Le vergini savie (1918) e dai saggi raccolti
in
Punto di vista di una donna (1919), nei quali volle confutare anche le
opinioni espresse dall'allora forte movimento femminista, portò la
scrittrice alla conversione al Cattolicesimo (1924). L'interesse per il mondo
culturale scandinavo medioevale è bene espresso nella trilogia
Cristina figlia di Lavrans (1920-22) e nel romanzo
Olav
Audunssøn (1925-27), opere che contribuirono all'assegnazione alla
U.
del premio Nobel per la letteratura nel 1928. Tra le altre
opere narrative ricordiamo:
L'orchidea selvatica (1929);
Il roveto
ardente (1930);
Ida Elisabeth (1932);
La moglie fedele (1936);
Ritratti e personaggi di campagna (1938);
La signora Dorothea
(1939). Oppostasi con forza al Nazismo fin dalla nascita, nel 1940 fu
costretta all'esilio negli Stati Uniti, dove scrisse un libro di propaganda
antinazista,
Ritorno all'avvenire (1942), e un volume di memorie,
Giorni felici in Norvegia (1942); poté rientrare in Norvegia nel
1945. La
U. fu anche saggista (
Propaganda cattolica, 1927;
Tappe, 1929-33) e agiografa (
Sant'Olav,
re di Norvegia,
1930;
Santi norvegesi, 1937;
Caterina da Siena, postumo 1951)
(Kalundborg, Danimarca 1882 - Lillehammer, Norvegia 1949).