Membri di una pia confraternita di artigiani, affine
ai Valdesi, sorta in Lombardia nel XII sec. Si trattava perlopiù di
tessitori e di lanaioli, che vivevano ai margini delle città e che si
associavano per scopi sia economici sia religiosi. Nel rispetto della
“Chiesa primitiva”, facevano voto di povertà evangelica,
rifiutando la proprietà privata ed erano dediti al lavoro, alla
continenza, alla penitenza e, nonostante il veto della curia romana, alla
predicazione. Pertanto, nel 1184, nel sinodo di Verona, papa Lucio III li
scomunicò. Da allora, una corrente progredì nello scisma
accostandosi ai Valdesi di Lombardia e contribuendo a costituire la setta dei
Poveri Lombardi (1205); gli
U. che invece si riconciliarono con la Chiesa
si riorganizzarono in un ordine religioso vero e proprio, approvato nel 1201 da
papa Innocenzo III. Snaturatosi nel tempo, alla fine del XV sec. l'ordine
decadde e invano san Carlo Borromeo ne tentò una riforma; venne
definitivamente soppresso da Pio V nel 1571.