Romanzo di F. Dostoevskij, pubblicato nel
1861. Il narratore Ivan Petrovič, detto Vanja, alter-ego letterario dello
stesso Dostoevskij, presenta una vicenda nella quale amore, potere e inganno si
mescolano mirabilmente. Vanja, orfano, è adottato dagli Ichmenev che lo
allevano insieme alla loro figlia Nataša. La ragazza si innamora,
ricambiata, di Alëša, figlio del principe Valkorskij che, per
allontanare i due giovani, rovina economicamente Ichmenev costringendolo a
trasferirsi in città. Nataša si fidanza allora con Vanja, ma dopo un
nuovo incontro con Alëša, lo abbandona (e insieme a lui si stacca
dalla sua famiglia), salvo essere a sua volta abbandonata in favore di una
giovane aristocratica proposta ad Alëša dal padre. Vanja, dedicatosi
intanto alle cure di Nelly, un'orfana di salute cagionevole, scopre che la
bambina è figlia illegittima di Valkorskij. Solo la morte della piccola
permetterà la riconciliazione tra Nataša e Ichmenev.