Scrittore
croato. Trasferitosi nel 1913 a Parigi, fu un fervente attivista della causa
jugoslava; ritornato in patria si trasferì definitivamente a Zagabria
(1940), dopo essersi spostato di città in città. Influenzato dai
simbolisti francesi, in particolare da A. Rimbaud e da Ch. Baudelaire, espresse
con una prosa limpida ed essenziale la propria angoscia esistenziale in liriche,
quali
Il lamento dello schiavo (1920),
Collana (1926),
L'auto
sul corso (1932),
Pietra assetata sul pozzo (1954), e nei testi
Esame di coscienza (1923),
Gente alla porta dell'osteria (1938) e
Prose poetiche (postumo, 1964) (Vrgorac, Dalmazia 1891 - Zagabria
1955).