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Ugro-fìnnico.

Ling. - Di un gruppo linguistico appartenente alla famiglia uralica, cui fanno capo anche le lingue samoiede. All'interno del gruppo u. si distinguono il sottogruppo finnico e quello ugrico. Una classificazione più particolareggiata individua sei diversi rami, a cui appartengono varie lingue: ugrico (ostiaco, ungherese, vogulo); permiano (sirieno, votiaco); ceremisso; mordvino; baltofinnico (estone, finnicoe diverse lingue minori); lappone (vari dialetti lapponi). Tra le lingue u., diffusesi nel tempo dall'Asia all'Europa e ormai largamente differenziate, permangono rilevanti elementi comuni: ampiamente diffusa è, per esempio, l'armonia vocalica, cui si accompagna, in talune lingue, un'apofonia quantitativa e qualitativa. La quantità e l'accento sono tra loro indipendenti. Per quanto riguarda l'uso delle consonanti, la differenza principale rispetto alle lingue indoeuropee è data dalla notevole presenza di fricative. Non sono attestate parole inizianti con gruppi consonantici, fatta eccezione per termini particolari o prestiti da altre lingue. L'alternanza consonantica, di cui si coglie qualche aspetto in tutte le lingue, è propria del baltofinnico e del lappone. Le lingue u., in particolare il finnico e l'ungherese, si caratterizzano come lingue agglutinanti; in esse si nota poi la totale assenza del genere grammaticale e la presenza, riguardo al numero, dei soli singolare e plurale, con l'eccezione di alcune lingue (lappone, ostiaco, vogulo) in cui ricorre il duale. I casi, che oscillano da tre a oltre 20 nelle diverse lingue, si formano mediante posposizioni. La costruzione sintattica di tipo nominale prevale su quella subordinata. Notevoli le influenze lessicali esercitate dalle aree linguistiche limitrofe, in particolare dalle lingue turche e indoeuropee; con queste ultime si è parlato anche di affinità genealogica.