Istituto di diritto
pubblico fondato con D.L. lgt. 17-5-1945, che prese il posto dell'Istituto
Nazionale per i Cambi con l'Estero, disciolto. Fu inizialmente titolare del
monopolio dei cambi e dell'oro ma, in seguito alla liberalizzazione valutaria
del 1990, fu costretto a modificare struttura e funzioni: l'istituto cura la
gestione delle riserve valutarie italiane e l'elaborazione delle statistiche
valutarie e nello stesso tempo svolge attività per la prevenzione del
riciclaggio del denaro. Insieme alla Banca d'Italia fa parte del sistema della
banca centrale.