Sigla di
United Nations International Children's
Emergency Fund, denominazione modificata nel 1953 in
United Nations
Children's Fund, lasciando invariata la sigla. Agenzia delle Nazioni Unite
fondata nel 1946 per aiutare i bambini vittime della seconda guerra mondiale.
Nel periodo tra il 1946 al 1953 fu presente in vari Paesi europei, tra cui
l'Italia, con moltissimi interventi a difesa dell'infanzia. Con la graduale
ripresa dell'economia dei Paesi europei, le attività dell'
UNICEF
vennero rivolte ai bambini dei Paesi in via di sviluppo in Africa, Asia e
America Latina, fino a che nel 1953, a seguito dei risultati ottenuti, le
Nazioni Unite decisero di prorogare indefinitamente il mandato
dell'
UNICEF. Nel 1965 ricevette il premio Nobel per la pace. Oggi
l'
UNICEF opera in tutto il mondo con programmi di sviluppo a lungo
termine nel settore sanitario, dell'alimentazione, dei servizi, delle forniture
d'acqua, dell'istruzione e dell'assistenza alle madri, oltre che con programmi
di emergenza per difendere i bambini dalle conseguenze delle guerre e di altre
calamità. Nel 1989 promosse l'approvazione della Convenzione sui Diritti
dell'Infanzia, nella quale si stabilì che l'
UNICEF fosse parte in
causa per garantire il rispetto dei diritti dei bambini di tutto il mondo.
L'
UNICEF infatti controlla l'operato dei 191 Paesi che hanno ratificato
la Convenzione, allo scopo di tutelare i bambini contro gli abusi. L'
UNICEF
dedica gran parte delle sue energie affinché il diritto
all'educazione, affermato dall'art. 28 della Convenzione sui Diritti
dell'Infanzia, sia garantito a tutti i bambini che non frequentano la scuola
primaria. Speciale protezione viene assicurata alla donna, che in molte culture
non viene considerata soggetto di diritto ed è privata dell'istruzione e
della libertà.