Capitale (674.142 ab.) della Tunisia e capoluogo
del governatorato omonimo (346 kmq; 893.000 ab.). La città si trova nella
parte nord-orientale del Paese, sull'istmo collinoso che divide il Lago di
T.
dallo stagno salato di Sedjoumi. Ubicata nel punto in cui la valle dell'Oued
Megerda, che prosegue in Algeria, incontra quella dell'Oued Miliane, che funge
da collegamento con l'Alto Tell,
T. domina il canale di
T. e,
attraverso la soglia di Grombalia, passante per la Dorsale Tunisina, si apre
alle colline del Sahel e alle steppe. • Econ. - Unica metropoli del Paese,
T. è un importante centro finanziario, commerciale e industriale.
Per quanto concerne le attività manifatturiere, i settori più
sviluppati sono quelli siderurgico e chimico, ma non mancano cementifici,
oleifici e industrie alimentari. Il porto di
T. gestisce la maggior parte
delle esportazioni e delle importazioni del Paese, oltre a costituire un
importante centro peschereccio. Minore l'attività dell'avamporto di La
Goulette, collegato alla città
da un canale che attraversa il Lago
di
T. • St. - La prima testimonianza dell'esistenza di
T.
risale all'inizio del IV sec. a.C., ma la sua importanza militare, economica
e culturale ebbe inizio solo dopo il 695, allorché venne conquistata
dagli Arabi; preso infatti il posto di Cartagine, la città divenne il
massimo centro economico di tutta l'Ifrīqiyya e, dopo il saccheggio di
Kairouan, anche il suo massimo centro religioso (metà dell'XI sec.). Dal
1059 sotto il governatorato dei Banū Khurāsān, nel 1159
passò ai sultani Almohadi, che la conservarono fino al 1160. Raggiunse il
massimo splendore nei secc. XIII-XIV sotto i successori degli Almohadi, gli
Hafsidi, che la eressero a capitale del loro Regno. Durante l'ottava Crociata fu
ripetutamente e inutilmente assediata dal re di Francia Luigi IX e, subito dopo
la morte di questi (1270), dal figlio Filippo, che pose fine alle
ostilità stipulando un accordo con il sultano (Trattato di
T., 31
ottobre 1270). Intorno alla metà del XIV sec. fu occupata per due volte
dai Marinidi del Marocco. Fu infine conquistata dal corsaro Khayr al-Dīn
Barbarossa (1534), che ne fece una base delle proprie spedizioni. Ciò
provocò l'intervento di Carlo V che, sentendosi minacciato nei suoi
domini italiani, riprese possesso della città e ne restituì il
trono al sultano hafside. Caduta di nuovo in mano ai Turchi e occupata dagli
Spagnoli verso la fine del 1573, fu definitivamente conquistata l'anno
successivo dai Turchi Ottomani. Governata dalla fine del XVI sec. dai capi dei
Giannizzeri (
dey e
bey), rimase sotto la sovranità turca
fino al 1881, quando fu occupata dai Francesi. Durante il secondo conflitto
mondiale subì l'invasione di Italiani e Tedeschi. • Arte - Il
nucleo centrale di
T. è costituito dalla
medina, la
città araba caratterizzata da vicoli stretti e tortuosi che confluiscono
nei tradizionali mercati coperti (
sūq). Tra la medina e il Lago di
T. si estendono i quartieri europei.
La medina offre cospicui
esempi di architettura islamica, quali la grande moschea (al-Zaytūna),
risalente all'VIII sec., il palazzo della Manuba e quello del Bardo.
Quest'ultimo è sede, dal 1888, del Museo del Bardo o Alaoui, nel quale
sono conservati i più preziosi reperti archeologici della Tunisia; degni
di nota i mosaici romani e i materiali rinvenuti in una nave affondata nel I
sec. a.C. al largo di Mahdia.