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Tùnica.

Veste caratteristica dell'abbigliamento femminile e maschile di molti popoli dell'antichità, e in particolare dei Romani, che la portavano direttamente sul corpo trattenendola con un pendaglio o con una cintura al disotto del petto. Inizialmente la t. era di lana, arrivava al ginocchio e poteva non avere le maniche o averle corte fino al gomito; successivamente fu confezionata anche in altri tessuti (per esempio, in lino), lunga fino ai piedi e con le maniche lunghe; quella indossata dai senatori e dai cavalieri aveva come ornamento una fascia di porpora. ║ Per estens. - Veste femminile di foggia analoga a quella della t. classica, in voga nel costume classicheggiante durante il Direttorio. ║ Per estens. - Nella moda odierna, abito femminile di linea diritta e fattura molto semplice, lungo fino al ginocchio e fermato in vita o al disotto del petto. • Anat. - Struttura a strati concentrici che avvolge gli organi cavi (t. delle arterie) o rivestimento di altri organi (t. vaginale). • Zool. - Nei tunicati, struttura di rivestimento cuticolare costituita di tunicina e inglobante talvolta spicole o incrostazioni calcaree. • Bot. - Porzione esterna dell'apice vegetativo del caule, formata da due o tre strati di cellule che si separano solo anticlinalmente. • Lit. - Nella liturgia cattolica, il camice bianco indossato dal laico che adempie le mansioni di lettore, cantore o ministrante. • Mil. - Giubba militare a falde incrociate sul petto, aderente ai fianchi e lunga per lo più fino al ginocchio, adottata dall'esercito italiano fino al 1884 e da quelli francese, tedesco e austriaco fino alla prima guerra mondiale. • Rel. - T. di Gesù Cristo: la veste indossata da Gesù Cristo mentre saliva al Calvario; simbolo dell'unità e indivisibilità della Chiesa, era costituita da un unico pezzo di stoffa privo di cuciture.