Macchina utensile impiegata per la
lavorazione di metalli, legno e simili, tramite asportazione di truciolo
(tornitura). • Encicl. - Nonostante le numerose variazioni apportate nel
tempo al
t., che costituisce la macchina utensile più antica, il
suo funzionamento si fonda ancor oggi sulla combinazione di due moti relativi,
che riguardano utensile e pezzo da lavorare: il
moto di taglio o
di
lavoro, rotatorio uniforme, che viene impresso al pezzo, e il
moto di
avanzamento o
di alimentazione, rettilineo o curvilineo, che si
imprime all'utensile. Il
moto di registrazione (che fissa la
profondità di passata) permette, a sua volta, di regolare la posizione
dell'utensile rispetto al pezzo; determinatasi in tal modo la forma di
rivoluzione, l'utensile genera il truciolo per mezzo del tagliente principale e
lo curva verso l'alto grazie alla faccia di taglio. I differenti tipi di
t. possono essere classificati secondo vari criteri; uno di questi
è la direzione dell'asse dell'albero principale della macchina
(
mandrino), in base alla quale si distinguono
t. paralleli (ad
asse orizzontale) e
t. verticali. Il
t. parallelo, detto anche
universale per il suo utilizzo in numerose lavorazioni, è
largamente impiegato nelle aziende in cui si lavorano pezzi singoli o in piccola
serie; i tempi relativamente elevati di impostazione, registrazione,
sostituzione e avvicendamento degli utensili rendono questo tipo di
t.
incompatibile con la produzione di grande serie. Le dimensioni del
t.
parallelo possono variare da quelle più piccole dei
t. per
orologeria a quelle più grandi (con una distanza di molti metri tra le
punte) dei
t. destinati a particolari impieghi, come la lavorazione dei
rulli per laminatoi. Nel
t. parallelo si distinguono quattro componenti
strutturali: il
bancale, costruito generalmente in ghisa, e fornito di
guide orizzontali (collocate nella parte superiore) esterne e interne; la
testa motrice, che comprende l'albero principale del moto di taglio e i
meccanismi che regolano la variazione di velocità dei meccanismi di
taglio e di avanzamento; il
carrello portautensili, che scorre sulle
guide esterne del bancale per fissare l'utensile e trasmettergli i moti di
avanzamento e di registrazione (la definizione di
t. parallelo si deve al
fatto che la direzione del moto principale dell'utensile coincide con quello del
carrello); la
controtesta, in movimento sulle guide interne del bancale,
che è collocata in posizione opposta a quella della testa motrice e ha la
funzione di sostenere il pezzo in rotazione; essa viene utilizzata anche per il
montaggio di utensili destinati a operazioni di foratura o alesatura. Il
t.
verticale è indicato per la lavorazione di pezzi di grande diametro,
che vengono disposti su una tavola girevole intorno a un asse verticale. I
diversi tipi di
t. verticale rientrano in due tipologie principali: con
incastellatura a un montante o con
incastellatura a due montanti.
Il
t. costruito secondo il primo schema è destinato a pezzi che
hanno un diametro compreso tra 400 e 3.000 mm circa. Il
t. a due montanti
laterali, invece, è impiegato per pezzi di diametro molto elevato. I
t. attualmente sono spesso forniti di
torretta, un accessorio a
forma di prisma, predisposto sulle facce laterali al montaggio di un utensile o
di un gruppo di utensili. La torretta è girevole intorno a un asse che
può essere verticale, inclinato o orizzontale; in caso di asse
orizzontale il
t. è detto
a tamburo o
a revolver.
Simile al
t. parallelo è il
t. a torretta
(maggiormente utilizzato per la produzione di serie piccole e medie);
quest'ultima, montata sul bancale in posizione opposta al mandrino, in luogo
della contropunta, è portata da una slitta. Questo genere di
t.
trova impiego nella lavorazione di pezzi corti. I
t. possono essere
classificati anche sulla base del grado di automazione; si possono avere
così i
t. a comando manuale, i
t. semiautomatici, che
lasciano all'operatore le manovre di collocamento degli utensili e i
t.
automatici, in cui all'operatore spetta esclusivamente la predisposizione
iniziale dei comandi di alimentazione e di controllo funzionale. I
t. a
controllo numerico si caratterizzano per la completa automatizzazione di
tutte le fasi di lavoro, tanto quelle di produzione effettiva, quanto quelle
ausiliarie. Questi
t. trovano opportuno impiego nella produzione in serie
limitata di pezzi complessi. Tra i
t. speciali, destinati a particolari
lavorazioni, vi sono i
t. per filettare e i
t. per spogliare,
questi ultimi impiegati per creare forme particolari; i
t. a copiare,
che, con l'ausilio di servocomandi idraulici ed elettronici, consentono di
produrre da un pezzo campione una serie di pezzi uguali. ║ Anche per la
lavorazione del legno si utilizzano dei
t., che presentano una struttura
simile, anche se più semplificata, a quella dei
t. per metalli.
║
T. da vasaio: apparecchio utilizzato per formare a mano l'impasto
ceramico. Nelle lavorazioni di tipo artigianale si ricorre ancora oggi
all'antico
t. da vasaio (di cui è attestato l'uso già per
Troia e per la civiltà cretese); esso è formato da un sottile
cilindro ad asse verticale (guidato da uno o più supporti) alla cui
estremità superiore si trova un piattello, su cui si depone l'impasto da
formare, mentre all'estremità inferiore è collocata una ruota che,
azionata con i piedi, fa ruotare rapidamente il cilindro e il piattello,
consentendo all'artigiano di plasmare l'impasto con le mani o con utensili.
L'evoluzione tecnologica, tuttavia, ha portato alla creazione di
t. da
vasaio concepiti come macchine a comando meccanico, dotate di meccanismi a
frizione o a cono per regolare la velocità e di freni.
Tornio parallelo, composto da un meccanismo preposto al moto di taglio con dispositivi di supporto, traslazione, centraggio e fissaggio del pezzo in lavorazione