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Tìglio.

Bot. - Nome comune di alcune piante arboree del genere Tilia, famiglia delle Tigliacee, ordine delle malvali, dicotiledoni dialipetale. Al genere Tilia sono ascritte numerose specie per lo più arboree con foglie alterne a margine intero o crenato-dentato, provviste di stipole caduche. I fiori hanno cinque sepali e cinque petali e sono riuniti in infiorescenze; il frutto può essere secco o carnoso, a seconda della specie. I t. sono piante di origine tropicale, diffuse anche in regioni meno calde. Il frutto è dotato di un'ala, che ne facilita la disseminazione per mezzo del vento, ovvero di una brattea che accompagna i frutti stessi. In Italia si trovano due specie di t.: T. cordata (tiglio selvatico), albero di terza grandezza (fino a 20 m) a tronco grosso e breve con corti rami robusti e numerosi; la corona è densa e ampia e di forma tondeggiante; T. platyphyllos (tiglio nostrano) alto anche 35 m. Lungo i viali e nei parchi delle città vengono coltivate anche le specie T. americana, T. tomentosa e T. euchlora. ║ Essenza di t.: preparato, contenente farnesolo, ottenuto distillando le foglie di t. con cloruro di sodio e favorendo la scissione della loro parte oleosa con dell'etere che viene poi lasciato evaporare. Dai fiori di t. si ricavano invece infusi che facilitano la sudorazione e la diuresi. ║ Legno di t.: legno chiaro, quasi rosato, flessibile, omogeneo e con pochi nodi. È adatto per lavori di ebanisteria, per confezionare tasti di pianoforte, mobili, matite, fiammiferi, pasta da carta. • Arald. - Figura che rappresenta l'amore tra i coniugi. • Per estens. - Nome generico dato alle fibre particolarmente dure della carne o di altri alimenti. • Dial. - Nelle forme dialettali toscane, rivestimento, tendente al rossiccio, del seme delle castagne.