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Tìbia.

Anat. umana - Osso lungo, pari, asimmetrico, che insieme al perone costituisce la parte più importante dell'impalcatura scheletrica della gamba. Situata antero-medialmente rispetto alla fibula e al perone, la t. è costituita da un corpo prismatico a sezione triangolare con lo spigolo anteriore (cresta tibiale) percepibile al tatto, e da due epifisi, una superiore e una inferiore. Quella superiore, molto sviluppata, porta due condili entrambi coinvolti nell'articolazione con il femore: il condilo mediale e quello laterale, che è connesso anche con la fibula. L'epifisi inferiore, cuboide, si articola con l'astragalo, la fibula e il perone ed è provvista medialmente di una sporgenza diretta verso il basso (malleolo tibiale). • Anat. comp. - Nei tetrapodi, a meno di riduzioni o fusioni secondarie, uno dei due segmenti ossei (generalmente il più grosso) dello zeugopodio posteriore. • Zool. - Quarto articolo dell'arto ambulacrale degli insetti e quinto articolo di quello degli aracnidi. Generalmente lunga e sottile, la t. è compresa tra il femore e il tarso e spesso è dotata, nella porzione distale, di speroni, spine o appendici differenziate per la pulizia del corpo. • Mus. - Denominazione latina di uno strumento a fiato costruito con la t. degli ovini o di altri animali (da cui proviene il nome) o con la canna, il legno o il metallo. Era in uso presso gli antichi romani e assomigliava all'aulòs, un analogo strumento greco.