(dal greco
tétanos: rigidità
di un arto). Fisiol. - Contrazione muscolare prolungata, provocata da una
sequenza di stimoli, che risulta dalla fusione di più contrazioni o
scosse singole. Data la brevità del periodo di refrattarietà,
infatti, il muscolo contratto è normalmente eccitabile e risponde a un
nuovo stimolo semplicemente restando contratto (
fenomeno della sommazione
temporale). Se il nuovo stimolo cade pienamente entro la fase di contrazione
della scossa semplice precedente, la fusione è perfetta e il
t.
viene detto
completo, mentre se ha luogo al termine della fase di
contrazione o peggio in quella di rilasciamento, la fusione risulta imperfetta e
caratterizzata da tremolio e il
t. che ne deriva viene definito
incompleto. Sperimentalmente il
t. può essere indotto
mediante successive stimolazioni meccaniche o elettriche, aventi una frequenza
tale da impedire la decontrazione dei muscoli. • Patol. - Patologia
infettiva acuta e non contagiosa dell'uomo e di alcuni animali provocata dalla
penetrazione accidentale nell'organismo, attraverso ferite cutanee, del
Clostridium tetani, un batterio sporigeno grampositivo strettamente
anaerobio. Quest'ultimo rimane localizzato nel punto di penetrazione e in
condizioni di anaerobiosi elabora una potente neurotossina di natura proteica,
la tetanospasmina (la più potente tossina dopo quella botulinica,
sensibile al calore, alla luce, all'ossidazione e facilmente adsorbibile), che
per via neuronale o per via linfoematica raggiunge il sistema nervoso centrale
provocando il blocco delle sinapsi inibitorie e l'iperstimolazione dei neuroni
motori periferici, con conseguenti spasmi muscolari. La malattia, solitamente
generalizzata, ha un periodo di incubazione (quasi sempre asintomatico) che
varia da 10-14 giorni, o anche meno, nel
t. precoce a un tempo assai
più lungo nel
t. tardivo. Si manifesta inizialmente con la
contrattura dolorosa dei muscoli masticatori (
trisma); tale contrattura
si estende progressivamente ai muscoli della base linguale, ai muscoli mimici
(
risus sardonicus o
facies tetanica), a quelli della nuca, del
dorso e degli arti. Al costante spasmo tonico di questi muscoli si accompagnano
spasmi clonici e convulsioni dolorose, dispnea, abbondante sudorazione e
ipertermia (43 °C, fino a 45 °C dopo il decesso), dovuta al persistere
della contrazione tetanica e alla cessazione dei processi di termoregolazione.
Durante lo spasmo tonico possono verificarsi fratture e crisi parossistiche
scatenate da stimoli minimi come lo spostamento di un arto, un rumore o il
contatto cutaneo. La forma precoce, la cui letalità varia dal 30 al 90%,
evolve rapidamente portando in pochi giorni a morte per asfissia o per sincope
cardiaca, mentre la forma tardiva tende a guarire in alcune settimane. A seconda
delle modalità di infezione si distinguono i seguenti tipi:
t.
traumatico,
t. cefalico di Rose nelle sue varianti,
t.
chirurgico (dovuto al contatto con
cat-gut o con altro materiale
chirurgico contaminato),
t. neonatale (causato dalla contaminazione del
funicolo ombelicale),
t. puerperale (provocato dall'infezione dell'utero
durante il parto o le pratiche abortive). La terapia è diretta a
neutralizzare gli effetti della tossina tetanica mediante l'inoculazione precoce
di alte dosi di siero specifico, a diminuire l'intensità e la frequenza
delle contrazioni con sedativi e miorilassanti, ad abbassare la temperatura con
narcosi prolungate e antipiretici, a bloccare la produzione di neurotossine da
parte del
Clostridium e a prevenire l'impianto di superinfezioni mediante
la somministrazione di antibiotici. Efficace è anche la terapia con il
curaro e la respirazione artificiale. Particolarmente importante per la
prevenzione della malattia sono la sieroprofilassi e la vaccinoprofilassi: la
prima, che consiste nell'inoculazione preventiva di siero antitetanico, fornisce
un'immunità di 15-20 giorni e la seconda, obbligatoria per tutti i
bambini e per alcune categorie di adulti (militari, stallieri, ecc.), viene
effettuata in associazione con la profilassi di altre malattie (difterite,
pertosse, tifo e paratifo) ed è realizzata mediante tre inoculazioni
successive dell'anatossina tetanica di Ramon, praticate a distanza di diversi
mesi, con un primo richiamo entro il sesto anno di età e uno successivo
entro il quattordicesimo o in caso di ferite sospette. Oltre ai soggetti
contagiati, i principali focolai di infezione sono i cavalli, che normalmente
ospitano nel loro intestino le spore del batterio, eliminandole con le feci. Una
volta giunte nei tessuti attraverso una lesione, le spore entrano in fase
vegetativa; la fase di moltiplicazione ha inizio soltanto in condizioni di
anaerobiosi, come quelle determinate da una ferita profonda nella quale vi siano
tessuti necrotizzati, coaguli, essudati o corpi estranei, e magari in
concomitanza con altri agenti infettivi. • Veter. - Sono soggetti alla
malattia gli equini, i bovini e i caprini, mentre i cani, i gatti e i suini
presentano una notevole resistenza al patogeno e gli uccelli sono del tutto
refrattari. Anche gli animali, come l'uomo, vanno incontro a una rigidità
muscolare, localizzata soprattutto a livello del collo, degli arti e della coda,
che rende difficoltosa o impossibile la masticazione e la deambulazione. La
vaccinoprofilassi con anatossina tetanica, particolarmente indicata per le
femmine gravide prossime al parto, viene effettuata mediante due inoculazioni
successive con un intervallo di 30 giorni tra la prima e la seconda.