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Tènia.

Nell'antichità era così chiamata la benda con la quale veniva adornata la testa del sacerdote o di colui che esprimeva una supplica agli dei, o del vincitore di una sfida per simboleggiare la protezione delle divinità. • Anat. - Formazione anatomica la cui foggia ricorda quella di un nastro. ║ T. del colon: ognuna delle strisce muscolari presenti sul colon; sono tre sul tratto ascendente, discendente e trasverso e due sul colon sigmoideo. ║ T. del talamo: striscia che costituisce il punto di inserzione tra la tela coroidea del terzo ventricolo e la parte terminale del dorso del talamo. • Zool. - Nome comune di alcuni platelminti cestodi appartenenti all'ordine ciclofillidei e alla famiglia dei Tenidi. Parassiti dell'intestino dell'uomo e di altri vertebrati, questi vermi sono in prevalenza lunghi e sottili e possono raggiungere in alcuni casi i 12 m di lunghezza. Il capo clavato (scolice) possiede quattro ventose muscolose ai lati e una corona di uncini (rostello) sulla sua porzione apicale rilevata. Queste strutture servono a fissare lo scolice alla parete intestinale dell'ospite, mentre il resto del corpo rimane libero nella cavità gastroenterica. Lo scolice contiene un anello nervoso dal quale si dipartono nervi diretti alle ventose e al rostello e tre paia di nervi longitudinali che decorrono in senso posteriore. Il corto collo è la porzione del corpo nella quale si formano i nuovi segmenti (proglottidi) di cui è costituito il corpo (strobilo) dell'animale; una volta formati, questi segmenti si riducono di dimensioni, maturano e si distaccano per essere eliminati. Il collo congiunge lo scolice al corpo; quest'ultimo, di forma piatta, è rivestito da una cuticola. L'apparato digerente è assente. Una volta raggiunta una certa distanza dallo scolice, le proglottidi maturano sviluppando ciascuna una serie completa di organi sessuali maschili e femminili, dei quali quello maschile matura per primo. Ugualmente probabili sono sia l'autofecondazione fra apparati situati in una stessa proglottide o in proglottidi separate sia la fecondazione incrociata fra parti di vermi presenti nello stesso ospite. Le uova si trasferiscono nell'utero e, non appena le proglottidi maturano, si staccano e vengono espulse dall'ospite con le feci; quindi si sviluppano in larve. Se vengono ingerite da un ospite intermedio, le larve contenute nelle uova si liberano dal guscio, che viene digerito dai succhi gastrici dell'ospite, e migrano, attraverso il sistema sanguigno o quello linfatico, nella muscolatura striata o nel fegato o nel peritoneo, loro sede definitiva. Qui le larve si incistano, formando il cisticerco o verme vescicolare, e vanno incontro a una serie di modificazioni morfologiche fra cui l'aumento di volume, l'ispessimento della membrana germinativa e la formazione di un protoscolice. Quando la carne che contiene le forme incistate viene assunta dall'uomo o da altri animali cruda o non perfettamente cotta, viene digerita dai succhi gastrici dell'ospite definitivo e lo scolice si ancora sulla parete intestinale dando luogo a un nuovo individuo adulto. Tra i principali rappresentanti di questi vermi parassiti si ricordano la t. solitaria e la t. saginata, entrambi parassiti dell'uomo, e l'echinococco granuloso. ║ T. solitaria o verme solitario (Taenia solium): ha lo strobilo lungo da 2 a 8 m, costituito da 800-900 proglottidi. Lo scolice è fornito di una doppia corona di uncini con i quali il verme si aggrappa alla parete del tratto anteriore dell'intestino tenue. Gli ospiti intermedi sono il maiale e il cinghiale e i tessuti parassitati dalla forma cistica (Cysticercus cellulosae) sono i muscoli volontari del collo, gli pterigoidei e la lingua, nonché alcuni visceri. ║ T. saginata (Taenia saginata): può raggiungere i 12 m e avere 2.000 proglottidi. Ha come ospiti intermedi i bovini e i giraffidi e i tessuti preferenzialmente parassitati dalla forma cistica (Cysticercus bovis) sono il connettivo adiposo intermuscolare e il cuore. ║ Echinococco granuloso: assai pericoloso e talvolta anche mortale, da adulto si insedia nell'intestino del cane, del lupo, dello sciacallo e raggiunge una lunghezza massima di 3-6 mm. La forma larvale (idatide) si insedia nell'uomo, nei bovini, negli ovini, nei suini e in altri animali sia domestici sia selvatici, si accresce fino a raggiungere dimensioni notevoli ed è in grado di produrre cisti figlie o cistule che, migrando, vanno a parassitare altri organi. ║ Con il termine t. vengono indicate anche altri platelminti ciclofillidei quali la t. del cane (Dipylidium caninum), le cui larve si insediano nel falso pidocchio del cane, nelle pulci del cane, del gatto e dell'uomo; la t. diminuta (Hymenolepis diminuta), che nella forma cistica si insedia negli insetti, nei miriapodi, e nella forma adulta parassitizza ratti, topi, occasionalmente l'uomo; la t. murina (Hymenolepis fraterna), parassita nella forma adulta di ratti e topi, e altre specie. • Arch. - Modanatura piana e sottile posta orizzontalmente tra due superfici piane di un muro. ║ Nello stile dorico, nastro che separa la parte superiore dell'architrave dal fregio.