Mit. - Figlio di Zeus e di Pluto (figlia di
Crono o di Atlante), fu re di Lidia o di Frigia e padre di Pelope (da cui
discesero i Tantalidi, Tieste, Atreo e quindi Agamennone e Menelao) e di Niobe.
Estremamente ricco, fu ammesso ai banchetti degli dei. D'altro canto,
macchiatosi di diverse colpe (uccisione del figlio Pelope per farne una portata
da servire agli dei; disvelamento agli uomini di alcuni segreti divini; furto di
nettare e ambrosia; rapimento di Ganimede, ecc.),
T. fu condannato nel
Tartaro a patire in eterno fame e sete: l'acqua in cui era immerso fino al collo
si ritirava ogniqualvolta egli tentasse di bagnarvi la bocca e il vento portava
in aria i rami degli alberi carichi di frutta che sovrastavano la sua testa (di
qui le espressioni proverbiali
supplizio di T. -
V. OLTRE). Talvolta si diceva che egli avesse un
enorme masso eternamente in bilico sul capo. ║
Supplizio di T.:
situazione in cui si trova una persona che ha un desiderio intenso, ma sempre
deluso, di un bene che sembra a portata di mano.