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Tàlamo.

Archeol. - Termine utilizzato in età omerica per designare alcuni ambienti interni delle abitazioni signorili greche, in particolare la sala in cui si intratteneva la padrona, la stanza dove venivano custoditi le provviste e i tesori familiari e la camera da letto in generale. In età classica il termine assunse prevalentemente quest'ultimo significato, fino a identificarsi in epoca romana con il letto nuziale. • Lett. - Camera nuziale, letto nuziale, spesso inteso come simbolo delle nozze, della condizione matrimoniale. ║ Fig. - Condurre al t.: sposare, condurre una donna all'altare. ║ Fig. - Macchiare il t. nuziale: commettere adulterio, tradire il proprio coniuge. ║ Fig. - Vita coniugale: le gioie e i dolori del t. ║ Per estens. - Letto in genere, anche in senso traslato. • Teatr. - Nel Medioevo, il palcoscenico su cui venivano rappresentati i drammi liturgici. • Mar. - Nella Marina classica, l'ordine di remi più basso; in età ellenistica, la piccola struttura coperta posta sopra le imbarcazioni di lusso e utilizzata dal padrone della nave per la ricezione e l'intrattenimento dei suoi ospiti. Questo genere di imbarcazioni rimase in voga fino ai primi secoli dell'Impero romano. • Bot. - Sinonimo di ricettacolo (V.). • Anat. - Nei vertebrati, la porzione del diencefalo intermedia tra ipotalamo ed epitalamo; è costituita da una porzione dorsale (t. dorsale) e da una ventrale (t. ventrale o subtalamo). Il t. integra e coordina gli impulsi nervosi che percorrono le fibre di collegamento tra gli emisferi cerebrali e l'asse cerebrale. È formato da numerosi nuclei e da sistemi di fibre che fungono da collegamento con vari distretti del neurasse. In particolare, è possibile individuare: un polo anteriore (tubercolo anteriore del t.), un polo posteriore (pulvinar), le quattro facce dorsale, mediale, laterale e inferiore. Nel t. sono inoltre presenti delle formazioni di sostanza bianca che, a seconda della loro collocazione interna o esterna al t. stesso, vengono chiamate sostanza bianca intratalamica e sostanza bianca peritalamica; quest'ultima è addensata in peduncoli (postero-inferiore, inferiore, posteriore, medio e anteriore) che formano la corona raggiata del t. e costituiscono una sorta di ponte tra il t. e il telencefalo. Dal tronco dell'encefalo proviene un fascio di fibre mieliniche che entra nella regione postero-inferiore del t. formandovi la lamina midollare interna. Quest'ultima si biforca dando origine alla lamina ventrale, che termina in fascetti, e alla lamina dorsale, che cede fibre ad altri nuclei per poi proseguire nella lamina midollare anteriore, terminante vicino al tubercolo anteriore del t. Predisposto alla ricezione delle afferenze sensitive e sensoriali, il t. trasmette alla corteccia cerebrale la maggior parte dei messaggi del nostro corpo e delle informazioni provenienti dal mondo esterno; svolge inoltre un ruolo importante nell'elaborazione del dolore e nella funzione motoria. In particolare, è responsabile del controllo dell'esecuzione del movimento. ║ T. dorsale: la porzione del diencefalo intermedia tra epitalamo e t. ventrale, considerata un fondamentale punto di passaggio per le grandi vie sensoriali che raggiungono il telencefalo. Il t. dorsale proietta le afferenze al telencefalo, grazie a particolari campi neuronici detti nuclei. ║ T. ventrale: è separato dal sovrastante t. dorsale da un solco intermedio. Esso è caudalmente continuo con il tegmento mesencefalico, al quale rimanda afferenze telencefaliche provenienti dai nuclei basali. È costituito da un nucleo subtalamico, una zona incerta, i campi di Forel e fasci di fibre nervose.