(dal francese antico
taille, der. di
tailler: tagliare). Statura di una persona. ║ Imposta o tributo
straordinario prescritti da un esercito vincitore a una città o a un
popolo sconfitti, o fissati come riscatto per la liberazione di un Paese.
║ Prezzo del riscatto richiesto dai vincitori di guerra ai prigionieri per
concedere loro la libertà. • Abbigl. - In sartoria e nelle
confezioni, misura convenzionale di un abito espressa con un numero o con delle
lettere o, spesso, con un indice numerico e letterale costituito da una frazione
avente al numeratore due cifre, indicanti, rispettivamente, la circonferenza
toracica e la differenza tra quest'ultima e quella della vita e al denominatore
un'espressione letterale che contraddistingue la statura. Si parla allora di una
t. extracorta,
corta,
regolare,
lunga ed
extralunga per gli indumenti maschili e di una
t. corta,
regolare e
lunga per quelli femminili. Per designare la
t.
è inoltre in uso il sistema anglosassone che distingue le
t.,
dalla più piccola alla massima, con le lettere
S (iniziale del
vocabolo inglese
small),
M (per
medium),
L (per
large) e
XL (per
extra large). ║
T. forte:
misura di un abito adeguata a chi abbia una corporatura robusta. ║
T.
unica: misura che si adatta a più
t. intermedie, usata
soprattutto per piccoli indumenti in tessuto elastico. • Ant. - L'atto e
il risultato di tagliare o di essere tagliato. ║ Foggia dell'abito.
Divisa, uniforme. • Dir. - Ricompensa economica promessa da una pubblica
autorità o da un privato a chiunque scopra o riesca a catturare l'autore
di un delitto. Anche se la
t. non ha una propria normativa giuridica,
è invalso l'uso che il solo annuncio di questa crei un rapporto giuridico
simile a quello della
promessa al pubblico (promessa
unilaterale).
• Med. -
Triangolo della t.: sagoma formata dalla faccia mediale
dell'arto superiore con il profilo dall'area laterale del tronco quando
l'individuo si trovi in posizione di "attenti". • Zool. -
Negli animali, misura calcolata dalla parte più alta del garrese a
terra.