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Turenna.

Regione storica e antica provincia (6.000 kmq) della Francia centro-occidentale, includente la maggior parte del dipartimento di Indre-et-Loire e alcune zone del Loir-et-Cher, dell'Indre e della Vienne. È delimitata a Nord dal Maine, a Est dall'Orleanese e dalla Sologne, a Sud dal Berry e dal Poitou, a Ovest dall'Angiò. Centro principale: Tours. • Geogr. - Il territorio è costituito in prevalenza da altopiani calcarei e da ampie vallate. I primi, che si estendono a Nord e a Sud della Loira, hanno un'altezza poco superiore ai 100 m s/m. e sono caratterizzati da boschi di pini e castagni alternati a pascoli naturali e radure coltivate. Le valli della Loira, dello Cher, dell'Indre e della Vienne sono eccezionalmente fertili, essendo attraversate da numerosi corsi d'acqua e ricoperte da spessi depositi alluvionali (varennes). La T. è caratterizzata da un clima temperato, con inverni lunghi ma miti, estati fresche e precipitazioni abbondanti. • Econ. - In numerose zone sono diffuse colture ortofrutticole e cerealicole; notevole anche la viticoltura, che alimenta la produzione di vini pregiati. La T. costituisce una delle mete privilegiate dai turisti, attirati dalla bellezza dei paesaggi naturali nonché dai castelli che adornano le valli della Loira. • St. - Così denominata (Turonia, Turonicus pagus) dalla popolazione dei Turoni (Galli Turones) che vi risiedevano all'epoca della conquista romana, la regione fece parte dapprima della Lugdunense e poi della Lugdunensis tertia. Al principio del IV sec. fu cristianizzata a opera di un gruppo di missionari cattolici, il più importante dei quali fu San Martino; fece costruire presso Tours l'abbazia di Marmoutier. Intorno al 473 fu occupata dai Visigoti, che la mantennero fino alla conquista di Clodoveo I (507). Sotto i discendenti di quest'ultimo fu governata da un conte, dapprima come parte dell'Austrasia e poi, dal 622, come parte della Neustria. Ripetutamente devastata dalle incursioni normanne (secc. IX-X), verso la metà del X sec. divenne dominio ereditario di una dinastia di conti che ebbe il suo iniziatore in Tebaldo, il genero di Roberto il Forte. Nel 1044 se ne impossessò Goffredo Martello, conte d'Angiò, che poco dopo dovette cederla al fratello Enrico II d'Inghilterra. Sottratta a Giovanni Senza Terra da Filippo Augusto (1204-05), fu ufficialmente annessa ai possedimenti della Corona di Francia soltanto nel 1259 (Trattato di Parigi). Fu quindi posta sotto la giurisdizione di Giovanni di Borgogna (1328), dopo di che divenne ducato in appannaggio di numerosi principi della casata reale, tra cui il futuro re Giovanni II il Buono(1332), i suoi figli Filippo l'Ardito, futuro duca di Borgogna, Luigi, duca d'Angiò, e suo nipote Luigi, creato in seguito duca d'Orléans. Divenuta in parte possedimento di Giovanni Senza Paura sotto Carlo VI, prima di essere definitivamente riunita alla Corona la T. fu ancora appannaggio del futuro Carlo VII (1416-22), di Luisa di Savoia, madre di Francesco I (1524-32), di Eleonora d'Austria, moglie di Francesco I (1547-58), e di Maria Stuarda (1558-60); ne fu infine titolare Francesco d'Alençon (1576-84), ultimo discendente dei Valois. Più volte prescelta come residenza dalla Monarchia francese, la T. rimase una semplice provincia allorché fu sostituita dalle regge di Parigi e di Versailles.