Centro in provincia di Foggia, 23 km a Sud-Ovest
del capoluogo; è situato a 439 m s/m., presso le falde orientali dei
Monti della Daunia, su un colle che domina il Tavoliere delle Puglie. 7.791 ab.
CAP 71029. • Econ. - Agricoltura (cereali, olivi, frutta); allevamento
bovino, suino, ovino; industrie alimentari, dei laterizi, dei materiali da
costruzione; commercio. • St. - Nell'antichità, sul sito
dell'odierna
T.,
lungo la Via Traiana sorgeva
Aecae,
città dei Dauni, che fece parte della regione augustea
Apulia et
Calabria; fu eretta colonia all'epoca di Settimio Severo e divenne sede di
diocesi dal IV sec. L'attuale
T. fu edificata nell'XI sec. come baluardo
bizantino; nel 1022 fu oggetto di un lungo assedio da parte dell'imperatore
Enrico II. Più volte saccheggiata (nel 1229 Federico II la mise a ferro e
fuoco), si ribellò tanto ai Normanni, quanto agli Svevi. Fedele agli
Angioini, ricevette in cambio ampi privilegi; la città divenne feudo, in
successione, di diversi Perrotto De Anderis, Muzio Attendolo Sforza, Garzia
Cavaniglia, Giovanni Cossa. Nel 1518
T. ritornò al demanio per
essere quindi venduta ai Martino, conti di Altavilla. Ottenuto un nuovo decreto
di demanialità nel 1583, nel XVI sec. passò in feudo ai D'Avalos.
La città fu avversa ai Francesi, che avevano fatto di Foggia il capoluogo
della Capitanata, mentre si mantenne fedele ai Borboni, in seguito alla
Restaurazione. • Arte - Il principale monumento è la cattedrale
(1093-1125), originale esemplare di architettura romanica pugliese, in cui si
colgono influssi pisano-bizantini e musulmani. Bella la piccola chiesa di San
Basilio (XI sec.) in stile pisano, con influssi lombardi.