Capitale (1.083.100 ab.) della Libia e capoluogo
dell'omonima provincia (3.000 kmq; 1.083.100 ab.); è situata su un
piccolo promontorio della costa mediterranea, presso la grande oasi omonima. La
parte antica della città, delimitata da mura e bastioni, si estende a
Nord, lungo il mare, ha forma pentagonale e si distingue per gli edifici
tipicamente arabi, per le vie strette e tortuose, per i caratteristici mercati.
La città nuova, la cui edificazione incominciò con l'occupazione
italiana (1912-13), posta verso Sud ed Est, presenta ampie strade e vaste aree
verdi. • Econ. - Porto naturale ben attrezzato,
T. è un
attivo centro commerciale e sede di industrie alimentari conciarie, della
manifattura dei tabacchi; si segnala, inoltre, la lavorazione artigianale di
vari articoli, quali stoffe ricamate, tappeti, barracani, oreficerie. Altre
attività rilevanti sono l'estrazione di sale marino e la pesca del tonno.
La città è anche stazione climatica e balneare. • St. - La
fondazione dell'antica
Oea avvenne nel IV sec. a.C., per opera di coloni
fenici e siciliani. Sotto Augusto la città entrò a far parte della
provincia d'Africa e diventò colonia romana all'epoca di Traiano. Eretta
sede episcopale a partire dal III sec.,
T., prospero centro agricolo,
venne danneggiata dagli Asturiani verso la fine del IV sec. Nel 643 gli Arabi la
occuparono e ne fecero in breve un centro della loro cultura. Conobbe
alternativamente il dominio di grandi Stati musulmani che avevano altrove il
loro centro (Fatimidi, Almohadi) e quello di dinastie locali. Gli Hàfsidi
di Tunisi ebbero in mano
T. tra il XIII e il XIV sec., facendola
prosperare; il loro governo, effettivo in un primo tempo, divenne
successivamente quasi formale, dal momento che la città ebbe propri
governatori. Nel 1510 gli Spagnoli occuparono e distrussero la città; nel
1530 fu assegnata ai Cavalieri di Malta, che fortificarono la città ma,
nel 1551, dovettero cederla ai Turchi, il cui dominio, in forme diverse, sarebbe
durato fino al 1911. Nella seconda metà del XIX sec. acquistarono un peso
crescente le colonie straniere, in particolare quelle italiane. Nel 1907
intraprese la sua attività a
T. il Banco di Roma; questo evento
anticipò l'azione politica e militare italiana nella regione, che diede
luogo alla guerra italo-turca. Le forze italiane occuparono
T. il 5
ottobre 1911; durante l'occupazione, la città, divenuta capitale della
colonia di Libia, si sviluppò sensibilmente. Nel corso della seconda
guerra mondiale,
T., che fungeva da base delle forze dell'Asse,
subì diversi bombardamenti. Nel 1951 nacque, sotto la dinastia senussita,
il Regno arabo di Libia, di cui
T. divenne una delle capitali federali;
lo
status di capitale fu confermato alla città anche dopo la
proclamazione della Repubblica, nel 1969. • Arte - L'unica testimonianza
di età romana è costituita dall'arco marmoreo in onore di Marco
Aurelio e Lucio Vero (163). Le mura romano-bizantine vennero radicalmente
ricostruite dagli Arabi. Nella zona sud-orientale si erge il castello, edificato
nel VII sec. dagli Arabi come fortezza, ricostruito nel Cinquecento e restaurato
nel XX sec.; attualmente ospita il Museo archeologico. Interessanti la moschea
della Cammella (secc. VII-X, ricostruita agli inizi del Seicento); la moschea
dei Caramanli (XVIII sec.); la moschea di Gurgī (1833-34); la cattedrale
neoromanica (XX sec.), trasformata in moschea nel 1970; l'ex palazzo del
Governatore; il palazzo del Municipio; la torre dell'Orologio; il faro. I
dintorni della città offrono l'oasi di
T. (51 kmq), con i suoi
affascinanti giardini irrigui.