Stats Tweet

Tràpani.

Città della Sicilia e capoluogo della provincia omonima. Situata sul mare, ha il suo nucleo originario sul basso promontorio che si protende verso l'Isola di Levanzo, nell'arcipelago delle Egadi; lo sviluppo della città moderna, iniziato a partire dal XVIII sec., è proseguito fino ai piedi del colle di Erice, nella breve pianura retrostante. A Sud della città vi sono le vastissime saline con i tipici mulini a vento usati per macinare il sale. 69.382 ab. CAP 91100. • Econ. - Porto commerciale e capolinea dei collegamenti (motonavi e aliscafi) con le Isole Egadi, Tunisi, Palermo, Cagliari, Genova, ecc., T. è anche centro peschereccio (pesca del tonno) e sede di piccole industrie enologiche (vino marsala), alimentari (pastifici, conservazione del pesce), cantieristiche e della lavorazione del marmo. In fase di sviluppo il turismo balneare (Lido di San Giuliano). • St. - Chiamata Drepanum dai Latini per la conformazione a falce del promontorio (in greco drépanon significa falce) su cui sorse, T. fu soggetta alla città di Erice e divenne poi base navale dei Cartaginesi nella prima guerra punica. Nel 249 a.C. vi si svolse la battaglia navale conclusasi con la vittoria della flotta cartaginese comandata da Aderbale contro quella del console P. Claudio Pulcro. Nel 241 a.C., dopo la battaglia delle Egadi, T. divenne dominio romano. Al tempo delle invasioni barbariche fu presa via mare dai Vandali, quindi rimase per breve tempo soggetta a Bisanzio. La dominazione araba segnò per T. un periodo di rigoglio economico, che perdurò anche in epoca normanna. Nel XII sec. il porto della città divenne un importante punto di riferimento per i traffici commerciali di Pisa e Genova. Quest'ultima subì nelle acque di T. una sconfitta da parte di Venezia quando, nel 1266, la flotta veneziana, al comando di Iacopo Dandolo, sbaragliò i genovesi guidati da Lanfranco Borborino Della Turca; delle 27 galere genovesi, tre furono incendiate e 24 catturate. Passata sotto gli Angioini prima e gli Aragonesi poi (1282), la città si trovò a lungo contesa tra le due case regnanti per la sua importanza strategica. Fu per due volte (nel 1314 e nel 1432) presa d'assedio senza successo dagli Angiò e nel XVI sec. dovette fronteggiare il pericolo delle incursioni dei pirati barbareschi, cui pose riparo con la costruzione di fortificazioni marine. Nel 1535 Carlo V concesse speciali privilegi a T., la quale continuò a sviluppare le sue attività portuali e pescherecce, nonché la lavorazione del sale e del corallo. Conquistata dagli Spagnoli nel 1735 dopo un lungo assedio, T. seguì le sorti della Sicilia nel passaggio alla dominazione borbonica. Fu tra le prime città siciliane a partecipare ai moti rivoluzionari del 1820 e del 1848. Durante la seconda guerra mondiale subì gravi danni dai bombardamenti aerei e navali. • Arte - La città conserva due esempi di architettura gotico-aragonese nella chiesa di Sant'Agostino (XIV sec.) e nella facciata della chiesa dell'Annunziata (1315-32). La chiesa di San Domenico, rifatta nei secc. XVII-XVIII, presenta tuttora elementi e pitture dell'originaria costruzione trecentesca. Tra gli edifici barocchi, notevoli la chiesa del Collegio (1636), dalla ricca facciata, e la cattedrale. Tra gli edifici civili sono da ricordare il palazzo Pilati e il palazzo della Giudecca o Ciambra, medioevali con aggiunte posteriori. Importanti istituzioni culturali sono il Museo Pepoli, con una ricca sezione archeologica, e la biblioteca Fardelliana, fondata nel 1830; essa conserva oltre 124.000 volumi nonché una raccolta di opere e carteggi interessanti per la storia del Risorgimento. ║ Provincia di T. (2.461 kmq; 433.893 ab.): occupa l'estremità nord-occidentale della Sicilia. Si affaccia sul Mar Tirreno a Nord e sul Mar di Sicilia a Sud, mentre a Ovest confina con le province di Palermo e di Agrigento. Comprende l'arcipelago delle Egadi e l'Isola di Pantelleria. Il territorio, prevalentemente collinare, presenta alcuni rilievi isolati (Monte Sparagio, 1.110 m); le coste settentrionale e occidentale sono più irregolari (golfi di Castellammare, di Cofano e di Bonagia), più a Sud la costa è piatta e rettilinea, interrotta dai promontori di T. e di Capo Lilibeo. Il clima è mediterraneo, con precipitazioni scarse e limitate al periodo invernale. I corsi d'acqua (Marsala, Mazara, Delia, Belice) hanno carattere torrentizio. I più importanti settori dell'economia della provincia sono l'agricoltura (agrumi, olivo, vite) e la pesca, soprattutto del tonno, che alimenta l'industria conserviera. Altre industrie sono quelle enologiche (famosi i liquorifici di Marsala), alimentari (pastifici), estrattive (la cosiddetta pietra di T.), cantieristiche, del vetro e delle calzature. Sviluppato è il turismo balneare sulla costa e nelle isole. Centri principali: Erice, Marsala, Mazara del Vallo, Alcamo, Calatafimi, Castelvetrano.