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Trivùlzio.

Nobile famiglia milanese, di cui si ha notizia sin dal XII sec. Sotto gli Sforza i T., divisi in vari rami, ebbero un ruolo preminente nella vita politica milanese. ║ Ramo dei T. marchesi di Vigevano e conti di Mesocco: Gian Giacomo detto il Magno: generale, fu condottiero al servizio di Ludovico il Moro e degli Aragonesi. Esiliato da Milano da Ludovico, passò dalla parte del re francese Carlo VIII distinguendosi nella battaglia di Fornovo (1495), che consentì ai Francesi di riparare oltralpe. Luogotenente degli eserciti del re e maresciallo di Francia, nel 1499 riconquistò il ducato di Milano per conto di Luigi XII, successore di Carlo VIII, che lo nominò governatore; l'anno successivo sconfisse a Novara Ludovico il Moro, che aveva tentato di recuperare il ducato, facendolo prigioniero. Ancora per conto del sovrano francese sconfisse i Veneziani nella battaglia di Agnadello (1509). Abbandonò Milano dopo la sconfitta, da lui subita, nella battaglia di Novara (1513), ma due anni dopo vi ritornò riconquistando il ducato a Francesco I, successore di Luigi (battaglia di Marignano) ed estromettendone per sempre Massimiliano Sforza, figlio di Ludovico. Caduto in disgrazia presso il sovrano, si ritirò ad Arpajon, dove morì (Milano 1441 - Arpajon, Chartres 1518). Gian Francesco: nipote ed erede di Gian Giacomo il Magno, fu generale del re di Francia Francesco I. Accusato di avere attentato alla vita di Francesco II Sforza, subì la confisca dei beni e una condanna a morte. Fuggito da Milano, divenne generale della cavalleria pontificia ad Avignone (1504-1573). ║ Ramo T. di Borgomanero: Teodoro: condottiero, luogotenente del re di Francia Francesco I presso l'esercito veneziano, ne fu capitano generale dal 1515 al 1523, quando Venezia si schierò con l'imperatore Carlo V. Guidò la ritirata francese dopo la sconfitta di Pavia (1525). Nominato maresciallo di Francia, nel 1527 divenne governatore di Genova per Francesco I, mantenendo la carica fino all'arrivo di Andrea Doria. Fu quindi governatore di Lione (1474 - Lione 1531). ║ Ramo dei signori di Formigara: Ranieri Renato: condottiero e uomo politico. Al servizio dei Riario comandò le truppe pontificie contro Ferrara (1482). Plenipotenziario di Milano nel Congresso di Vercelli (1484), fu poi commissario a Cremona, in Valtellina e infine a Pavia (1430-1498). ║ Ramo dei conti di Melzo principi dell'Impero: Alessandro Teodoro: fondò insieme al fratello abate Carlo (1715-1789) la raccolta libraria che andò a costituire la Biblioteca Trivulziana (1694-1763). Gian Giacomo: nipote di Alessandro Teodoro, concorse all'arricchimento del patrimonio librario dei T. con una collezione dantesca e di manoscritti orientali; curò l'edizione del Convivio e della Vita Nuova e promosse varie altre pubblicazioni (Milano 1774-1831). Gian Giacomo: senatore del Regno d'Italia, ampliò la raccolta dantesca iniziata dal nonno omonimo e, in seguito all'apparentamento con i principi Belgioioso, ne acquisì alla Biblioteca Trivulziana il fondo librario; fu il primo della famiglia a permettere l'accesso alla biblioteca agli studiosi (Milano 1839-1902). Alessandro: generale, devoto alla Francia repubblicana e napoleonica, nel 1796 fu comandante della guardia nazionale di Milano, quindi ministro della Guerra nella Repubblica italiana e, infine, comandante delle truppe italiane in Francia (Milano 1773 - Parigi 1805). Gian Battista: arciprete del Duomo di Milano dal 1538 al 1540, nel 1562 donò alla cattedrale il candelabro bronzeo detto candelabro T., di fattura gotica (XIV sec.).