Città del Veneto e capoluogo della provincia
omonima. È situata a 15 m s/m., nella pianura veneta, nel punto di
confluenza del Sile con il Botteniga, in una regione ricca di risorgive che
danno luogo a una fitta rete di canali che circondano la città,
penetrandovi in diversi punti e conferendole un aspetto caratteristico. 81.703
ab. CAP 31100. • Econ. - L'economia si basa essenzialmente sulle
attività terziarie (in particolare i servizi alle imprese); ciò
nonostante, la città non ha ancora saputo sfruttare al meglio le sue
potenzialità per quanto riguarda il settore del terziario avanzato. Altra
componente fondamentale dell'economia trevigiana è l'attività
industriale, soprattutto nei settori alimentare, meccanico, metallurgico,
elettrotecnico, tessile, dell'abbigliamento, della carta, dei materiali per
l'edilizia. Turismo. • St. - Dopo gli stanziamenti risalenti
all'Età del Bronzo e quelli paleoveneto-celtici, nel II sec. a.C. fu
avviato un processo di romanizzazione del territorio, durante il quale
probabilmente sorse il centro che ebbe nome
Tarvisium: diventato
municipio e parte della tribù Claudia, gravitò a lungo su Altino,
centro al quale era collegato anche per via fluviale. Divenuta sede vescovile
nel IV sec.,
T. fu occupata dai Goti che ne fecero il principale centro
di difesa della Venezia. Passò quindi ai Longobardi, sotto i quali
divenne sede di un ducato, e ai Carolingi, subendo nell'898 il saccheggio da
parte degli Ungheri. Nel XII sec. ottenne da Federico Barbarossa il
riconoscimento dei consoli cittadini e numerosi privilegi ed esenzioni; solo nel
1207, tuttavia, la città riuscì a darsi gli statuti comunali. Nei
secc. XII-XIII il Comune estese il proprio territorio a danno dei Comuni
limitrofi e dei grandi feudatari, oltre che del patriarcato di Aquileia; tra il
1227 e il 1260
T. fu sotto il controllo dei signori da Romano e, dopo un
breve periodo di libertà, nel 1283 entrò in possesso dei da
Camino, sotto i quali godette di pace e floridezza. Dopo la sconfitta dei da
Camino,
T. cercò l'aiuto di Federico d'Austria (1318) per
difendersi da Cangrande della Scala, che nel 1329 riuscì a conquistarla.
Nel 1339 fu ceduta a Venezia, che nel 1381 la diede a sua volta a Leopoldo, duca
d'Austria; dopo vicende alterne ritornò a Venezia, sotto la quale rimase
fino alla caduta della Repubblica nel 1797. L'anno successivo fu annessa
all'Austria e nel 1806 fu creata capoluogo del dipartimento del Tagliamento nel
Regno d'Italia. Di nuovo austriaca dal 1813, nella prima guerra d'Indipendenza
si ribellò insieme a Venezia; nel 1866 fu definitivamente annessa
all'Italia. Durante le due guerre mondiali subì gravi danni. ║
Marca di T. o
Marca Trevisana o
Marca Trevigiana:
denominazione con la quale, a partire dal XIII sec., si indicò una parte
della Marca Veronese e, fino alla fine del XIV sec., il dominio veneziano sulla
terraferma. • Urban. - A causa dello scarso sviluppo demografico
verificatosi fino alla fine del XIX sec. lo sviluppo topografico della
città risulta nel suo complesso modesto. Solo a partire dall'inizio del
Novecento, e in particolare nei due decenni successivi alla seconda guerra
mondiale, si ebbe un rapido incremento demografico: l'abitato si estese nella
zona alla destra del Sile, al di fuori delle antiche mura. La parte più
antica di
T., di origine romana, sorge invece alla sinistra del Sile e ha
il suo centro nella piazza dei Signori: caratterizzata da case con facciate
affrescate e arricchite da portici e barbacani, ha pianta rettangolare, con vie
strette e tortuose tipicamente medioevali. La città antica è
inoltre cinta da mura risalenti al Cinquecento, con bastioni che sorgono su
canali e fossati. • Arte - Il nucleo antico di
T. conserva
monumenti interessanti, fra i quali il duomo, del cui edificio originario (secc.
XI-XII) rimangono tuttavia solo la cripta e il battistero (San Giovanni del
Battesimo), rimaneggiato; la costruzione attuale risale invece ai secc.
XV-XVIII, con ampliamenti nell'Ottocento. All'interno sono conservati alcuni
affreschi del Pordenone e una tela con l'
Annunciazione di Tiziano. Sulla
piazza dei Signori sorge il palazzo dei Trecento, in stile romanico (XIII sec.).
Oltre alla vicina Loggia dei cavalieri, anch'essa in stile romanico, si
ricordano le chiese di San Francesco (secc. XIII-XIV), di San Nicolò
(secc. XIII-XIV, in stile romanico-gotico), di Santa Lucia (XIV sec.), di Santa
Maria Maggiore (XV sec.).
T. è anche sede del Museo civico L.
Bailo (con la raccolta Salce, di 25.000 manifesti) e di una ricca biblioteca
comunale. ║
Provincia di T.
(2.477 kmq; 778.576 ab.):
è compresa in massima parte nella pianura bagnata dal Piave e delimitata
a Ovest dai fiumi Sile, Zero e Musone, a Est dalla Livenza; la parte rimanente
è formata dalle Prealpi (colli di Asolo, del Montello, di Valdobbiadene,
del Grappa, del Bellunese). L'economia si basa principalmente sull'agricoltura
(cereali, ortaggi, barbabietole, soia, patate, viti - Cabernet, Merlot, Tocai -,
frutta) e sull'allevamento (bovino e suino). Accanto alle numerose imprese
artigianali, si è sviluppata l'industria nei settori elettrotecnico,
metalmeccanico, delle calzature sportive, dei mobili, degli elettrodomestici. I
centri principali sono: Castelfranco Veneto, Conegliano, Montebelluna, Vittorio
Veneto.
Il palazzo dei Trecento a Treviso