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Trento.

Città del Trentino-Alto Adige, capoluogo di regione e della provincia omonima; è situata a 194 m s/m., nel fondovalle dell'Adige, circondata da alte montagne a Ovest e da ridenti colline a Est. Con i sobborghi collinari e periferici la città forma un'estesa conurbazione che comprende oltre un quarto della popolazione dell'intera provincia. Accanto al nucleo antico di T., incentrato sul duomo e dominato dal castello del Buon Consiglio, hanno acquistato importanza, con l'espansione demografica e urbanistica del XX sec., altri nuclei; verso Nord si trova la zona industriale e commerciale, nella parte orientale si estende la zona residenziale, mentre nella parte Sud è situato il quartiere degli istituti scolastici e del seminario maggiore. 104.523 ab. CAP 38100. • Econ. - Il ruolo di capoluogo di provincia autonoma e di regione ha conferito a T. funzioni direzionali e una spiccata struttura burocratica, cui si affiancano importanti funzioni di carattere culturale (la città è, tra l'altro, sede di università). Il settore terziario annovera nel complesso oltre due terzi della popolazione attiva; l'attività industriale si basa sulle medie e piccole imprese: i settori principali sono quelli dei materiali da costruzione, della meccanica di precisione, della trasformazione di metalli; una forte crescita hanno fatto registrare anche le industrie tessili, alimentari, tipografiche. Il turismo è in espansione, agevolato dalle strutture ricettive e dalle iniziative di promozione, oltre che dal sistema delle comunicazioni, imperniato sull'autostrada e sulla linea ferroviaria del Brennero. Proprio il collegamento autostradale ha fortemente potenziato le funzioni di centro commerciale di T., in virtù della sua ubicazione sulle grandi direttrici di traffico in direzione dell'Europa centrale. Il terziario produttivo può contare su settori come commercio all'ingrosso, credito e assicurazioni, trasporti, servizi alle imprese. • St. - La fondazione di T. si deve ai Celti (secondo Giustino) o ai Reti (secondo Plinio e Strabone). I Romani conquistarono la città (Tridentum) nel 222 a.C. e le conferirono la cittadinanza latina nell'89 a.C. e quella romana nel 49 a.C., con Giulio Cesare. Assurta a importante base militare all'epoca di Augusto, T. diventò colonia sotto l'Impero dei Severi. Notevole punto di collegamento, la città ebbe grande importanza nei primi secoli dell'era cristiana, come centro prossimo alle frontiere del Norico e della Rezia; a partire dal IV sec. divenne sede vescovile. Sotto i Longobardi fu sede di ducato; nel corso delle lotte tra Longobardi, Bavari e Franchi subì ripetuti saccheggi. I Carolingi la eressero in seguito a capoluogo di Marca; unita successivamente alla Marca Veronese, dal 952 T. fece parte del Regno di Germania. Nel 1004 il comitato trentino fu assegnato in feudo al vescovo Ulderico dall'imperatore Enrico II; nel 1027 il feudo fu costituito da Corrado II in principato ecclesiastico (destinato a durare, nel contesto politico del Sacro Romano Impero, fino al 1800), di cui T. divenne capoluogo. Nel corso della lotta delle investiture, il principato vescovile di T. si mantenne fedele all'imperatore. Il governo del vescovo Federico Vanga (1207-18) coincise per la città con un periodo di particolare prosperità. Nel 1236 l'imperatore Federico II, preso il dominio sul principato di T., ne affidò le sorti a Ezzelino da Romano. Con il passaggio del principato vescovile di T. sotto la tutela degli Asburgo, nel 1363, terminò di fatto il potere temporale del vescovo e la gravitazione politica di T. verso l'Italia. In seguito alla rivolta del 1407, capeggiata da Rodolfo Bellenzani, il principe-vescovo Giorgio I di Liechtenstein si vide costretto a riconoscere dei privilegi alla città, confermati anche dopo la sconfitta di Bellenzani, nel 1409, a opera delle milizie del conte del Tirolo Federico IV d'Asburgo. Nell'ambito delle lotte tra Venezia e gli Asburgo, la città di T. fu minacciata dalle milizie veneziane nel 1416 e nel 1487. Importanti per la città furono i Governi del vescovo umanista Giovanni Hinderbach (1465-86), che favorì l'introduzione della stampa (1475), riallacciò i traffici con Venezia e rianimò i commerci, e del vescovo Bernardo Clesio (1514-39) che, oltre a favorire i commerci e le industrie, si occupò dell'aspetto architettonico della città. Sotto il principato di Clesio si verificarono anche le aspre rivolte dei contadini che avevano abbracciato la Riforma luterana; queste sollevazioni culminarono nel tentativo da parte dei contadini di impadronirsi di T. (29 agosto - 1° settembre 1525). Il Concilio di T. (V. TRENTO, CONCILIO DI), aperto il 13 dicembre 1545 e protrattosi tra lunghe interruzioni per 18 anni, oltre a sedare in parte le lotte religiose e sociali, contribuì allo sviluppo economico, culturale e urbanistico della città. Fondamentale in questo senso fu l'opera della famiglia Madruzzo, che mantenne il vescovado per più di un secolo. All'opulenza del Cinquecento, subentrò, tuttavia, una certa decadenza nel Sei-Settecento. Nel corso della guerra di Successione franco-spagnola le milizie franco-spagnole di L.-J. de Vendôme assalirono e bombardarono T., che riuscì, tuttavia, a resistere. Con le guerre napoleoniche la città fu occupata dai Francesi nel 1796-97 e nel 1801. La Pace di Lunéville del 1801 sancì la secolarizzazione di tutti i principati ecclesiastici dell'Impero; T. divenne, pertanto, città dell'Impero. Insieme al Trentino, la città fu unita alla Baviera dal 1806 al 1809, anno in cui subì ripetuti assedi e occupazioni dalle milizie francesi e dagli insorti tirolesi. In seguito alla Pace di Schönbrunn (ottobre 1809), T. passò a Napoleone e diventò capoluogo del dipartimento dell'Alto Adige nell'ambito del Regno Italico. Nell'ottobre 1813 gli Austriaci rientrarono in città. Nel marzo 1848 T. fu il cuore dei moti anti-austriaci del Trentino. L'italianità di T. si palesò in occasione della terza guerra di Indipendenza (1866), con l'erezione del monumento a Dante (1896), e soprattutto nel corso della prima guerra mondiale, con il movimento irredentista e la figura di Cesare Battisti. Il 3 novembre 1918 truppe italiane fecero ingresso nella città, riunita all'Italia. ║ Pace di T.: fu stipulata il 13 ottobre 1501 tra l'imperatore Massimiliano e il re di Francia Luigi XII, cui fu riconosciuto il dominio sul ducato di Milano, sottratto a Ludovico il Moro. ║ Arcidiocesi di T.: la diocesi venne fondata nel IV sec. e vide accresciuta la sua importanza con le donazioni di Corrado II del 1027 (o con le donazioni probabilmente fatte da Enrico II nel 1004), con le quali fu costituito il principato vescovile di T. Fino al 1751 la diocesi di T. fu suffraganea di Aquileia, per passare quindi alla dipendenza di Gorizia (dipendenza non riconosciuta, tuttavia, dai principi vescovi di T.), sotto cui rimase fino al 1772. Dal 1772 al 1785 e dal 1920 al 1929 la diocesi tridentina fu immediatamente soggetta alla Santa Sede, mentre dal 1825 al 1920 fu suffraganea di Salisburgo. Nel 1929 ottenne il rango di arcidiocesi e rimase immediatamente soggetta fino al 1970. Dal 1964 l'arcidiocesi di T. è sede metropolitana. • Arte - Presso l'attuale Torre di Città permangono resti della cinta di mura di epoca tardo-romana e della Porta Veronensis a due fornici; sono stati rinvenuti, inoltre, tratti di strade lastricate e, all'esterno delle mura, resti di un anfiteatro e tracce di una villa suburbana con mosaici pavimentali. Al V sec. risale il sarcofago marmoreo di San Vigilio. La cinta muraria medioevale, di cui rimangono alcuni tratti, venne eretta nella prima metà del XIII sec. Il monumento più insigne della città è il duomo, maestoso edificio in forme romanico-gotiche lombarde, la cui costruzione incominciò nel 1145 sul sito di una chiesa paleocristiana; all'inizio del secolo successivo attese ai lavori Adamo d'Arogno. Il duomo (che fu sede del Concilio, unitamente a Santa Maria Maggiore) subì numerosi rimaneggiamenti e fu portato a termine nel XVI sec. (a quest'epoca risale il campanile); l'interno dell'edificio è a croce latina, con volte a crociera e tre absidi, e presenta pregevoli affreschi del XIV sec. Il contiguo palazzo pretorio, risalente al Duecento, ma restaurato in successive occasioni, ospita il Museo diocesano. Degne di menzione sono anche la romanica abbazia di San Lorenzo e la gotica chiesa di Sant'Apollinare. Nel castello del Buon Consiglio si individuano tre parti: il Castelvecchio, edificato nel XIII sec. e ampliato nel XV sec.; il Magno Palazzo, costruito nel periodo 1528-36 per iniziativa del vescovo B. Clesio, e impreziosito da affreschi di vari artisti; la giunta Albertana, edificata nel XVII sec., per unire le altre due parti. Nel castello, che gli Austriaci adibirono a caserma e che fu restaurato dopo il 1918, hanno sede il Museo provinciale (con raccolte d'arte e di archeologia) e il Museo del Risorgimento. Il Cinquecento, epoca di massima prosperità per T., vide l'edificazione di diverse chiese rinascimentali, tra le quali Santa Maria Maggiore, la cui costruzione fu intrapresa nel 1520 da A. Medaglia (l'attuale facciata fu ricostruita nel 1901), e di palazzi di grande rilievo: palazzo Tabarelli, palazzo Sardagna (attualmente sede del Museo di scienze naturali), palazzo del municipio. Degne di nota sono alcune case (Cazuffi, Geremia, Salvadori), che si caratterizzano per la facciata decorata con affreschi e rilievi. All'epoca barocca risalgono la fontana del Nettuno (restaurata nel XIX sec.) e la chiesa di San Francesco Saverio, la cui costruzione incominciò nel 1701, su disegni di A. Pozzo. Delle realizzazioni dei secoli successivi si ricordano il monumento a Dante, opera di C. Zocchi (1896), e quello a Cesare Battisti, dovuto a E. Fagiuoli (1935). Oltre alle istituzioni culturali precedentemente ricordate, T. dispone di una biblioteca comunale, che risale agli inizi del Settecento, fornita di circa 270.000 volumi, oltre a incunaboli, manoscritti, e pergamene d'archivio. Notevole anche la biblioteca dei Francescani di San Bernardino (XVI sec.), che si segnala per le edizioni antiche e rare, per la sezione dedicata al Risorgimento, per il materiale relativo alla storia regionale. Andò dispersa, invece, nel 1805, e fu parzialmente trasportata a Vienna, l'antichissima biblioteca dei vescovi tridentini, che aveva sede nel castello del Buon Consiglio. ║ Provincia di T. (6.207 kmq; 471.178 ab.): confina con la provincia di Bolzano a Nord, con la provincia di Belluno a Est, con la provincia di Vicenza a Sud-Est, con la provincia di Verona a Sud, con la provincia di Brescia a Ovest, con la provincia di Sondrio a Nord-Ovest. Il territorio, prevalentemente montuoso, corrisponde alla regione storico-geografica del Trentino. Nell'economia della provincia si è rivelata importante l'istituzione di comprensori (quali Val di Sole e Val di Non), associazioni di comuni chiamati ad affrontare gli stessi problemi. Da molti anni è attivo il piano di sviluppo provinciale, che promuove la cooperazione (nel settore agricolo questa si concretizza in casse rurali, cantine sociali, cooperative ortofrutticole e altre analoghe iniziative); a tale piano si deve anche la formazione di parchi naturali e parchi attrezzati: parco dell'Adamello-Brenta, di Panevaggio-Pale di San Martino, parco nazionale dello Stelvio. L'economia si basa sull'agricoltura (viti, olivi, frumento, mais, frutta - mele, pere, ciliegie, pesche -, patate), l'allevamento bovino, lo sfruttamento del legname, l'artigianato del legno e del rame. Il settore industriale (industrie meccaniche, della gomma, della carta, della ceramica) sta conoscendo una progressiva espansione. Il collegamento autostradale Modena-Brennero ha propiziato lo sviluppo del commercio e del turismo, che può contare su molti punti di forza (bellezze paesaggistiche, stazioni termali, stazioni di sport invernali, congressi e altre iniziative). Centri principali: Ala, Arco, Mori, Pergine Valsugana, Riva del Garda, Rovereto, Malè.
Trento: scorcio del centro storico

Trento: il castello del Buonconsiglio

Visita virtuale della Piazza del Duomo di Trento