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Tranvìa.

(o tramvìa)(dall'inglese tramway, der. di tram e way: via). Linea, nonché gli impianti di tale linea, sulla quale avviene il trasporto di persone mediante veicoli (tram) che corrono su rotaie collocate, per la massima parte, lungo la rete stradale ordinaria. Le t. sono urbane o extraurbane, a seconda che si sviluppino nell'ambito di una città o che colleghino al centro urbano principale altri centri abitati vicini oppure più centri abitati tra loro. Le rotaie poste nella pavimentazione stradale sono di tipo Phoenix, dette anche a gola in quanto, accanto alla superficie di rotolamento per il cerchione, presentano una gola entro cui scorre il bordino. Viceversa, nei tratti di sede propria viene usata la normale rotaia ferroviaria tipo Vignole, senza gola. Le rotaie tranviarie sono disposte con scartamento ridotto (da 900 a 1.000 mm) e, più spesso, normale (1.435 mm). Esse possono essere collegate da traverse di legno o di cemento armato precompresso poggianti su sottofondi di vario tipo, con l'interposizione di uno strato di pietrisco. Il materiale mobile delle t. consta di vetture motrici e di vetture da rimorchio, talvolta articolate tra di loro, in modo da costituire una sola unità. Le t. sono azionate elettricamente; l'alimentazione dei veicoli avviene mediante trasmissione aerea con filo e ritorno in centrale attraverso le rotaie. La possibilità della vettura di curvare è legata, nelle t., al meccanismo degli scambi; nelle moderne vetture vi è un radiocomando a bordo. • Encicl. - La trazione elettrica apparve per la prima volta, in forma sperimentale, all'Esposizione di Berlino (1879) realizzata dalla Siemens & Halske; fu poi riproposta all'Esposizione di Vienna (1880) da B. Egger, e a Menlo Park a opera di Th.A. Edison. La prima t. elettrica vera e propria fu installata nel 1881 nei pressi di Berlino. Nel periodo 1890-99 le t. si svilupparono rapidamente in tutto il mondo, passando da 3.000 a circa 30.000 km di rete.