(o
transamminasi). Med. - Gruppo di enzimi
appartenente alla classe delle transferasi, in grado di catalizzare reazioni
reversibili di trasferimento di un gruppo amminico da un amminoacido a un
chetoacido (reazione di transamminazione). Le
t. sono diffuse nelle
cellule sia dei tessuti vegetali sia di quelli animali, in particolar modo nel
fegato, nei reni, nel cuore e nel cervello, e rivestono un ruolo fondamentale
nel metabolismo degli amminoacidi. Per questo motivo il loro dosaggio nel siero
rappresenta un test diagnostico, e talora anche prognostico, molto comune,
utilizzato per verificare la funzionalità del fegato e di altri organi e
la presenza di eventuali lesioni cellulari, come accade in caso d'infarto. In
condizioni fisiologiche, la loro concentrazione nel sangue è infatti
bassa (inferiore a 40UI/ml), ma in presenza di infarto del miocardio, nelle
lesioni di tipo muscolare, nelle malattie epatiche e in quelle del sistema
nervoso centrale può elevarsi considerevolmente. Tra le
t.
più conosciute si ricordano la
glutammico-ossalacetica (GOT),
presente soprattutto nel miocardio, che catalizza la reazione di
transamminazione tra l'acido aspartico, che diventa acido ossalacetico, e
l'acido
α-chetoglutarico, che diviene acido glutammico, e la
glutammico-piruvica (GPT), presente soprattutto nelle cellule epatiche,
che catalizza la reazione di transaminazione tra l'acido glutammico e l'acido
piruvico con formazione di acido
α-chetoglutarico e alanina. Il
dosaggio delle prime rappresenta un test diagnostico non specifico ma comunque
sufficientemente attendibile per le patologie epatiche e soprattutto per i
processi di necrosi a carico del cuore mentre il dosaggio delle GPT è un
test più specifico e anche più attendibile per le epatopatie.