Genere teatrale misto, nel quale vicende
gravi e dolorose proprie della tragedia si alternano a spunti tipici della
commedia, e che termina con un lieto fine. ║ Fig. - Situazione che
presenta sia aspetti tragici sia aspetti comici; il termine viene usato spesso
con valore spregiativo. • Encicl. - Il termine
t. fu
occasionalmente usato in epoca classica (per esempio da Plauto), ma fu
riproposto con preciso significato di genere teatrale autonomo da B. Guarini
nelle repliche alle polemiche suscitate dal suo
Pastor fido (
Compendio
della poesia tragicomica tratto dai due Verati, 1602). Il genere, tuttavia,
in Italia fu assimilato alle forme e ai contenuti della favola pastorale e
conobbe uno sviluppo autonomo in Paesi come Francia (dove fu resa popolare da A.
Hardy) e Inghilterra (dove la diffusione fu favorita dalla commistione di comico
e tragico già tipica del teatro elisabettiano e shakespeariano).