Ling. - Scienza che studia l'origine, la
formazione e il significato dei nomi di luogo (toponimi). ║ Insieme dei
toponimi di una lingua o di un dialetto, relativi a un'area geografica
fisicamente o amministrativamente definita:
la t. dolomitica. •
Encicl. - Gli indirizzi della scienza
t. sono principalmente due:
tipologico e storico. ║
Indirizzo tipologico:
prende in
considerazione le modalità di formazione e trasformazione dei toponimi,
siano essi nomi di regioni (
coronimi), di corsi d'acqua
(
idronimi), di accidenti del terreno (
geonimi), di rilievi
(
oronimi) o altro. Tale studio si compone di una parte fonetica e di una
morfologica. I nomi di luogo possono derivare da nomi di persona, come per i
toponimi prediali in -
anum (di origine latina) o -
acum (di
origine gallica), suffissi che indicano l'originaria appartenenza del luogo -
terreno o predio - a qualcuno:
Albiano da “(fondo di)
Albius” e
Quintilago da
Quintilius; da nomi di santi
o divinità (
San Michele,
Atene) e in tal caso sono detti
agionimi; dal nome dell'esploratore che ha scoperto una certa regione o
ne ha fatto per primo menzione (
Colombia,
arcipelago di Cook); dal
nome di eroi nazionali o di personaggi politici (
Costantinopoli,
Washington); dal nome dei popoli che abitavano una data regione, e che poi
sono stati sottomessi o si sono trasferiti altrove (
Lombardia dai
Longobardi,
Parigi dai
Parisii, attraverso la fase
Lutetia
Parisiorum); dalle caratteristiche del terreno, naturali o modificate
dall'uomo (
Fiumefreddo,
Monte Acuto). Esistono nomi di luogo in
cui è ancora evidente la terminazione dell'accusativo latino (
Pisa
da
Pisas,
Iglesias da
Ecclesias), di locativo
(
Assisi da
Asisī,
Brindisi da
Brundisī),
di genitivo plurale (
Refrancore da
Rivus Francorum,
Bertinoro).
Frequente, poi, è il processo di estensione in
base al quale un nome, già proprio di una città o di una zona
ristretta, viene attribuito all'intera regione o ad un'area più estesa:
esempio classico quello di
Forum Julii, nome latino di Cividale, che
è passato a indicare il
Friuli. Numerosi sono anche i toponimi
composti da una forma verbale di imperativo e un sostantivo (
Battipaglia,
Malpensa), con i quali si designa una caratteristica o un'attività
degli abitanti del luogo designato. Quanto all'evoluzione o alla trasformazione
dei toponimi, oltre alla sostituzione di un nome con uno diverso e alla normale
evoluzione fonetica già osservata anche negli esempi precedenti, si
notano due procedimenti principali: l'abbreviazione (
Salonicco per
Tessalonìke,
Metz per
Mettis, a sua volta da
Mediomatricis, ecc.) e la traduzione. Caso particolare di questo secondo
processo è la cosiddetta tautologia ibrida, cioè formazioni in cui
accanto alla traduzione resta il toponimo originario, a testimonianza di una
fase di bilinguismo: Linguaglossa, Mongibello (dall'arabo
gebel: monte).
Infine, svolge un ruolo determinante nella trasformazione dei toponimi la
paretimologia o etimologia popolare, che tende a modificare i nomi adattandoli
in forme che molto si discostano dall'originale: tra gli altri casi,
Coselve, da
caput Silvae, ha dato luogo a Conselve, come se la
prima parte del nome derivasse dal latino
cum; Forlimpopoli ripete nella
prima parte il nome della vicina città di Forlì, quando in
realtà deriva da un latino
Forum Popilii. ║
Indirizzo
storico: concentrato sull'evoluzione dei nomi locali in rapporto alla
storia, alla cultura materiale, all'evoluzione linguistica dei luoghi
interessati, è importante supporto per gli studi storici, perché i
toponimi consentono, per il loro carattere conservativo, di ricostruire fasi
passate. Infatti, generalmente, un nome di luogo resta, laddove la lingua del
popolo vinto cede a quella dei vincitori. Così i relitti etruschi, greci,
latini, gallici, arabi presenti nella
t. dell'Italia danno un indizio
significativo sull'avvicendarsi delle varie popolazioni nella nostra penisola.
Tra le parti componenti il nome, è il suffisso, più della radice,
a dare maggiori informazioni sullo strato etnico d'appartenenza dello stesso: ad
esempio, il suffisso -ace (
Riace) informa di un sostrato bizantino,
-
ena (
Bolsena,
Capena) di un sostrato etrusco. Oltre che
alla storia in senso stretto, la
t. può essere di supporto ad
altre discipline che indagano il passato, dall'archeologia, alla
paleoetnografia, alla paleobotanica, alla paleozoologia, dal momento che i nomi
locali registrano una realtà passata, spesso diversa da quella attuale:
ad esempio, toponimi di aree montane che facciano menzione del
“lupo”, informano della presenza, nella zona, di questo animale,
scomparso in Italia nel secolo scorso. E così nomi locali che facciano
riferimento al manto boschivo in aree ora prative danno indizi sull'intervento
umano di disboscamento.