Zool. - Nome comune di varie specie di pesci appartenenti
alla famiglia degli Scombridi e, in particolare, delle due specie mediterranee
Thunnus alalunga e Thunnus thynnus; quest'ultimo è il
t.
comune, il più importante per quanto riguarda la pesca. Il
t. ha
corpo robusto, fusiforme, di colore azzurro scuro sul dorso, argenteo sul
ventre; può raggiungere i 3 m di lunghezza e i 5 q di peso. È
dotato di pinne dorsali vicine e di una robustissima pinna caudale falciforme,
di colore blu-nerastro. Sia le specie sopracitate, sia altre specie europee come
il tambarello e l'alletterato, sono pelagiche e compiono grandi migrazioni
ancora in parte sconosciute; vivono nelle acque abissali dell'Atlantico in
inverno, per dirigersi verso il Mediterraneo in estate. Ogni anno in primavera i
t. compaiono sulla superficie marina in grossi banchi. Raggiunta la
maturità sessuale, in giugno e luglio le femmine depongono migliaia di
uova galleggianti nei pressi delle coste
. ║
Pesca del t.: il
t. è oggetto di pesca intensa per le sue carni molto pregiate, che
vengono consumate fresche o conservate (la pesca del
t. alimenta una
florida industria conserviera), e per il fegato, da cui si ricava un olio con
proprietà ricostituenti. La pesca si esercita con l'amo o con impianti
mobili o fissi; fino a pochi decenni fa il metodo più classico è
stato la tonnara (V.), oggi soppiantato da
appositi navigli da pesca. Queste grosse imbarcazioni sono dotate di una rete
alta fino a 90 m e lunga fino a 1.800 m; avvistato il branco, la nave lo aggira
percorrendo una traiettoria circolare. Un battello ausiliario tiene ferma la
parte terminale della rete messa a mare; una volta chiuso il cerchio, la parte
immersa della rete viene recuperata e il pescato viene portato a bordo.