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Tokyo.

Capitale (7.996.195 ab.) del Giappone e capoluogo della prefettura omonima (2.166 kmq; 11.830.000 ab.); è situata in una baia della costa orientale dell'Isola di Honshu, in una zona a forte rischio sismico. Costituisce una delle aree metropolitane più vaste e popolate del mondo: l'agglomerato urbano conta ben 11.609.000 ab. Il nucleo centrale dell'abitato, sede delle principali istituzioni politiche e culturali, si trova nella città alta; la città bassa ospita, invece, le principali attività industriali e commerciali. L'area residenziale si estende tutta intorno, collegandosi senza soluzione di continuità alle limitrofe città di Kawasaki, Yokohama, Kawaguchi e Ichikawa. • Econ. - Centro finanziario di primaria importanza internazionale, T. ospita un sistema produttivo molto articolato e segmentato sotto il profilo organizzativo. Le industrie, fiorenti nei settori chimico, petrolchimico, metalmeccanico, elettronico, elettrotecnico, ottico, cantieristico, sono molto attive anche in ambito alimentare, cartario, grafico, tessile, del vetro. Esse lavorano a stretto contatto con il mondo della ricerca, in una prospettiva che punta espressamente sulle sinergie e sulle contiguità anche territoriali. Abbondanti ed efficienti sono le reti di comunicazione, con gli aeroporti di Haneda e Narita, il porto di Yokohama (più funzionale di quello cittadino, caratterizzato da scarsa profondità). • St. - Della città originaria, costruita in legno, restano poche tracce a causa dei numerosi incendi e terremoti. Il primo nucleo di T. fu Edo, una piccola roccaforte sulla strada per Kamamura, attestata già nel XII sec. Attivo centro commerciale nella seconda metà del XV sec., Edo ebbe un impetuoso sviluppo urbanistico quando nel XVI sec. lo shōgun Tokugawa Ieyasu se ne impadronì e ne fece la sua residenza. A quell'epoca risale la formazione di un'area a ridosso del porto destinata alle attività produttive e commerciali e di un'altra area sulle colline retrostanti riservata all'insediamento residenziale dei proprietari terrieri e dei militari. Agli inizi del XVIII sec., aveva ormai perso gran parte del suo aspetto militare ed era divenuta anche un centro artistico di assoluto rilievo (vi nacque, ad esempio, la pittura ukiyo-e). La sua centralità nella vita del Paese trovò, infine, riconoscimento nel XIX sec., allorché, in concomitanza con l'avvio del processo di modernizzazione del Paese, Edo divenne la capitale del Giappone (1868), assumendo il nome di T. (che significa capitale d'Oriente). In quegli anni la città andò incontro a un'ulteriore rivoluzione urbanistica, necessaria per permetterle di ospitare nuovi uffici amministrativi. In quest'ottica, le stesse ricostruzioni divenute necessarie a seguito del terremoto del 1923, che rase al suolo gran parte della città, e dei bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale contribuirono a migliorare la funzionalità del tessuto urbano di T. che non aveva cessato di espandersi nelle aree limitrofe. Le Olimpiadi del 1964 fecero da propulsore per un ulteriore sviluppo, soprattutto in termini infrastrutturali; l'attenzione per gli aspetti infrastrutturali, in particolare per il sistema dei trasporti, caratterizzò anche la politica urbanistica degli anni successivi e dell'inizio degli anni Novanta in particolare, allorché T. ricevette un rilevante potenziamento per quel che concerne il sistema dei trasporti. ║ Processo di T.: processo svoltosi alla fine della seconda guerra mondiale (3 maggio 1946 - 12 novembre 1948) a carico dei massimi esponenti civili e militari del Giappone. Davanti a un Tribunale internazionale comparvero 28 imputati giudicati per crimini contro la pace, crimini di guerra, crimini contro l'umanità e assassinio, sette dei quali (Tōjō, Hirota, Doihara, Matsui, Muto, Itagaki, Kimura), condannati a morte, vennero impiccati. • Arte - La struttura architettonica di T. si caratterizza per un'estrema disomogeneità stilistica, benché la quasi totalità degli edifici risalga al XX sec. Tra i luoghi di culto tradizionale si ricordano il santuario Meiji (1920), in stile shintō, e il santuario Asakusa (XVII sec., ricostruito nel 1963); a quest'ultimo è annesso il tempio Sensoji (XVII sec., ricostruito nel 1946). Il palazzo imperiale è, invece, una costruzione che si può definire di transizione tra tradizione e modernità; esso sorge su quella che fu la sede del castello di Edo, del quale non resta nulla. Agli inizi del XX sec., risalgono il ponte Nihonbashi (1911), la stazione in stile rinascimentale (1914, ricostruita nel 1954) e il Museo metropolitano Teien (1933). Del 1958 è la T. Tv Tower, alta 333 m, ispirata alla Tour Eiffel di Parigi. Il Museo nazionale di arte occidentale (1959) è opera congiunta di K. Maekawa e J. Sakakura su disegno di Le Corbusier. Di Maekawa sono anche il complesso residenziale di Harumi (1956), il Metropolitan Festival Hall (1961), il centro di attività sociali (1959), il Museo di Setagaya (1964) e l'edificio della Compagnia di assicurazioni nautiche e antincendio (1974). Di rilievo artistico è, poi, il Museo nazionale di arti moderne (1969) di Y. Taniguchi. A T. fu attivo anche K. Tange, cui si devono gli impianti sportivi di Yoyogi, inaugurati in occasione delle Olimpiadi, la cattedrale cattolica di St. Mary e il complesso del nuovo municipio (1991). A T. operarono anche architetti stranieri come M. Botta (galleria d'arte Watari, 1985-90), P. Eisenman (Koizumi Sangyo Building; Nunotani Headquarters Building), N. Forster (Century Tower, 1991). Tra gli edifici sedi di istituzioni culturali si ricordano, infine, la biblioteca municipale centrale (1973) di D. Kobo, il teatro nazionale (1966) di K. Iwamoto e il teatro nazionale di Bunraku (1984) su progetto di K. Kurokawa.
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Tokyo: scorcio della Ginza