Stats Tweet

Togo.

Stato (56.785 kmq; 5.220.000 ab.) dell'Africa occidentale. Confina a Ovest con il Ghana, a Nord con il Burkina Faso, a Est con il Benin e si apre a Sud sul golfo di Guinea, nell'Oceano Atlantico. Capitale: Lomé. Città principali: Sokodé, Atakpamé, Kpalimé, Kara. Ordinamento: Repubblica presidenziale a regime militare. La Costituzione conferisce il potere esecutivo al presidente della Repubblica, eletto a suffragio universale ogni cinque anni, al quale spetta anche il compito di nominare il Consiglio dei ministri e il primo ministro. Il potere legislativo è esercitato dall'Assemblea nazionale, formata da 81 elementi eletti ogni cinque anni a suffragio universale. Moneta: franco CFA. Lingua ufficiale: francese; in uso anche dialetti sudanesi. Religione: in prevalenza animista, a cui però si affianca una nutrita comunità di cristiani cattolici e una consistente comunità di musulmani. Popolazione: tra le decine di gruppi etnici che vivono nel Paese, il più importante è quello degli Ewe, seguito dai Mina e dai Fon.

GEOGRAFIA

Morfologia: il territorio è costituito da una stretta striscia lunga circa 600 km nella quale si possono riconoscere regioni differenti per morfologia e clima. Le coste si presentano basse e sabbiose, ricche di lagune e stagni. La zona interna è invece caratterizzata da rilievi collinari, che non superano i 200 m di altezza, e da un altopiano che si eleva fino a 400 m s/m. Dalla base dell'altopiano dipartono i Monti del T. la cui cima più alta è quella del Monte Agou, che raggiunge i 1.020 m. La zona settentrionale, infine, è costituita da terre basse ricoperte di savane. ║ Idrografia: il principale corso d'acqua è il fiume Oti, che proviene dal Benin e, dopo aver attraversato il Paese, entra nel Ghana con il quale segna per un tratto la linea di confine. A Sud scorre il fiume Mono, che sfocia nel golfo di Guinea dopo aver segnato nel suo ultimo tratto il confine con il Benin. ║ Clima e vegetazione: si distinguono diverse fasce climatiche: nella zona settentrionale dei Monti del T. si apre una regione a clima tropicale con temperature costanti piuttosto elevate (media di 28 °C) e precipitazioni scarse concentrate solo nel periodo estivo. La vegetazione è quella tipica della savana. Lungo la costa le temperature si fanno più moderate con escursioni più consistenti e precipitazioni di modesta entità; la vegetazione è costituita prevalentemente dalla savana ma la zona litoranea è ricca di mangrovie. Nelle zone interne centrali le temperature subiscono un'apprezzabile diminuzione e le precipitazioni raggiungono quantità consistenti che consentono lo sviluppo di foreste.
Cartina di Togo


ECONOMIA

La fonte principale dell'economia togolese è costituita dall'agricoltura che impiega oltre i 2/3 della popolazione attiva e viene praticata su circa il 12% del territorio. Mais, miglio, riso e manioca vengono prodotti per il fabbisogno interno, mentre cacao, caffè e cotone rappresentano le principali voci dell'esportazione alimentare. Sono scarsamente praticati sia l'allevamento sia la pesca; assai ridotte sono anche le risorse e i prodotti forestali. Il sottosuolo del T. è ricco di giacimenti di ferro che non sono però ancora stati sfruttati per mancanza di infrastrutture. Sfruttati appieno sono invece i giacimenti di fosfati di cui il T. è uno dei più importanti produttori al mondo e che costituiscono il maggior prodotto di esportazione dell'economia togolose. Il saldo tra importazioni ed esportazioni è negativo perché il Paese, privo di qualsiasi fonte di energia, può contare su una ridottissima attività industriale (tessile e alimentare) ed è costretto a importare la maggior parte dei beni di consumo e dei prodotti industriali.

STORIA

In origine il territorio togolese fu abitato da popolazioni paleonegritiche raggruppate in tribù di agricoltori nomadi. L'invasione di genti di stirpe Mossi provenienti dal Sudan diede origine alla formazione di piccoli Stati, la cui struttura non resse però all'arrivo degli Ewe, giunti in T. nel XVI sec. Sotto di essi si verificò la prima forma di unità tribale togolose, nata da una sorta di forma federativa che interessava le diverse tribù e che durò più o meno fino all'introduzione dello schiavismo, provocato dalle prime invasioni coloniali. La breve fascia costiera fu infatti toccata dai navigatori portoghesi a partire dal XVI sec. ma non ospitò insediamenti commerciali di qualche importanza sino alla seconda metà del XIX sec., quando cadde sotto l'influenza della Germania. Nel 1884 i Tedeschi ottennero dal sovrano locale il riconoscimento del loro protettorato, ratificato anche da Francia (1885) e Inghilterra (1886), interessate al controllo della zona. La delimitazione definitiva dei confini avvenne nel 1899 e diede il via alla costruzione di infrastrutture nel Paese, prime fra tutte le linee ferroviarie per il commercio di merci e schiavi. La sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale portò all'occupazione del territorio togolese da parte di Inglesi e Francesi ai quali nel 1922 la Società delle Nazioni affidò ufficialmente il Paese, dividendolo in due zone di influenza. All'Inghilterra fu assegnata la parte occidentale, che venne denominata T. britannico o Togoland, mentre alla Francia spettò la parte orientale e la costa. Nel 1956, in seguito a una consultazione plebiscitaria alla quale si opposero solo i rappresentanti degli Ewe, il T. britannico fu unito alla Costa d'Oro dando vita nel 1957 all'odierno Stato del Ghana. Nello stesso anno il T. francese iniziò un processo politico-amministrativo che lo portò dapprima a costituirsi in unità autonoma all'interno dell'Unione francese e poi a conquistare l'indipendenza, proclamata il 27 aprile 1960. Iniziò così la non facile vita di uno Stato costituito da una lingua di terra incuneata tra il Dahomey (l'odierno Benin) e il Ghana, che ne rivendicava l'annessione per riunirlo al territorio britannico; in esso si svilupparono due formazioni politiche principali: il Comité de l'Unité Togolaise, guidato da S. Olympio, eletto primo presidente del T. indipendente, e il Parti Togolais du Progres, guidato da N. Grunitzki. Olympio avviò il processo di riunificazione degli Ewe, molti dei quali erano rimasti sulle terre passate in possesso del Ghana, e cercò di dare un forte impulso allo sviluppo economico del Paese. Nel gennaio 1963 rimase però vittima di una rivolta militare organizzata dal sergente G. Eyadéma, che portò alla formazione di un Governo di coalizione di tutte le forze politiche, sotto la presidenza di Grunitzki. Gli sforzi del Governo di dare al Paese un sistema politico efficiente che garantisse il multipartitismo e la democrazia furono bruscamente annullati dal colpo di Stato militare compiuto nel gennaio 1967 da Eyadéma. Giustificata inizialmente come necessità, per porre fine alla confusione politica e risanare la debole economia del Paese, la gestione del potere da parte dei militari andò perdendo i caratteri della temporaneità, divenendo stabile. Nell'aprile 1967 Eyadéma, divenuto generale, assunse formalmente la presidenza della Repubblica, sospese la validità della Costituzione, sciolse i partiti dell'opposizione e nel 1969 provvide a costituire un partito di Governo, il Rassemblement du Peuple Togolais (RPT). Negli anni Settanta il Governo compì numerosi sforzi per rafforzare l'identità nazionale, avviando un lento processo di sostituzione dei lavoratori stranieri e introducendo lo studio e l'uso delle lingue Ewe e Kabre nel primo ciclo scolastico. Allo stesso tempo, però, cercò di mantenere buoni rapporti con la Francia, al cui aiuto Eyadéma ricorse più volte per sedare i continui tentativi di rivolta che serpeggiavano nel Paese. Il generale volle ugualmente tenere aperte le vie diplomatiche che mettevano in contatto il T. anche con i vicini Paesi di lingua e cultura anglosassone, primo fra tutti la Nigeria e coltivare i rapporti con il resto del continente africano e con l'Europa. Nel luglio 1972 il T. entrò nel Mercato Comune dell'Africa occidentale e nel 1976 nella Comunità Economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS); nel 1975 a Lomé fu siglata la convenzione tra la CEE e i Paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP). Alla fine del 1979, dopo le elezioni con lista unica del RPT, il generale Eyadéma fu confermato alla presidenza della Repubblica e venne eletta l'Assemblea nazionale; nel 1980 fu approvata la nuova Costituzione. La debolezza del regime di Eyadéma portò spesso il generale a utilizzare sistemi sempre più repressivi; la risposta del Governo a una serie di attentati verificatisi nel 1985 fu infatti molto dura e provocò decine di migliaia di arresti. Nel settembre 1986 un tentativo di colpo di Stato venne sventato grazie all'intervento della Francia. Nel 1987 il Fondo Monetario Internazionale sospese più volte l'invio di aiuti al T., sollecitando il Governo di Eyadéma a realizzare gli obiettivi prefissati (ad esempio, la liberalizzazione del commercio). Gli anni Novanta si aprirono con una serie di scontri, manifestazioni di protesta e scioperi che provocarono la violenta reazione del Governo; nonostante la decisa repressione, gli oppositori del regime riuscirono a tenere nel 1991 una conferenza nazionale nella quale venne rifiutata la Costituzione adottata nel 1980. La conferenza riuscì a coalizzare tutte le forze di opposizione politiche, sindacali e religiose al punto da costringere il dittatore a scendere a patti, dopo il fallimento dei tentativi del Governo di ristabilire lo status quo con la forza. Venne così nominato un Governo di unità nazionale guidato dal leader dell'opposizione K. Koffigoh e fu emanata una nuova Costituzione (1993) che garantisse il multipartitismo. Sempre nel 1993 si tennero nuove elezioni presidenziali che Eyadéma riuscì ancora a vincere, nonostante le elezioni legislative del 1994 decretassero la vittoria del maggior partito di opposizione, il Comité d'Action pour le Renouveau (CAR), che tuttavia restò escluso dalla coalizione di Governo. Capo del Governo fu eletto Edem Kodjo, leader dell'RPT, sostituito nel 1996 da K. Klutse. L'appoggio incondizionato delle forze armate e la debolezza dell'opposizione, troppo frammentata al suo interno, consentirono al generale Eyadéma di recuperare progressivamente il suo potere: nel 1996 confiscò tutte le strutture d'informazione e nel 1997 festeggiò da una posizione di forza il trentesimo anniversario della sua salita al potere. Nello stesso anno riuscì ad assumere il controllo sulla Corte istituzionale e a far redigere una nuova Costituzione che avrebbe dettato le regole per le elezioni presidenziali previste per il 1998; in seguito a scandalosi brogli elettorali, Eyadéma tornò al potere. Oltre all'opposizione, che scese in massa in piazza per contestare il risultato, anche l'Unione europea e il Fondo Monetario Internazionale sospesero gli aiuti al T., rifiutandosi di riconoscere la validità del risultato elettorale. Nell'agosto 1998, la denuncia del Governo di una presunta aggressione sulla frontiera con il Ghana fornì a Eyadéma il pretesto per bombardare le abitazioni di alcuni esponenti dell'opposizione. Le elezioni legislative del 21 marzo 1999 vennero boicottate dai partiti di opposizione, lasciando al partito di Eyadéma la maggioranza dei seggi del Parlamento. Nel giugno 2000 Eyadéma venne nominato capo dell'Organizzazione dell'Unità Africana (OUA). Nell'agosto dello stesso anno Agbeyome Kodjo venne nominato primo ministro. Nell'ottobre 2001 le previste elezioni parlamentari vennero rinviate al marzo 2002, rafforzando le perplessità dell'opposizione circa le intenzioni di Eyadéma di avviare un processo democratico. Nel giugno 2002 il presidente rimosse il suo primo ministro, e da tempo alleato politico, A. Kodjo, il quale lo accusò allora di corruzione. Nell'ottobre dello stesso anno vennero finalmente indette le elezioni parlamentari, vinte dal partito governativo RPT anche grazie al boicottaggio degli altri partiti, nettamente contrari alle modalità organizzative elettorali. In dicembre il neonato Parlamento modificò parte della Costituzione così da permettere a Eyadéma di ricandidarsi alle presidenziali del 2003 per la terza volta. Nominato di nuovo alla presidenza del Paese, Eyadéma morì nel febbraio 2005, prontamente sostituito dal figlio Faure Gnassingbe Eyadéma, con una mossa condannata dall'opposizione come colpo di Stato. Su pressione internazionale, Faure tornò sui suoi passi e indisse per aprile le consultazioni presidenziali, in cui si impose con il 60% dei voti. Nei giorni successivi alle elezioni scoppiarono contestazioni da parte dell'opposizione, convinta che la vittoria del neopresidente fosse stata favorita da brogli. A giugno Faure nominò primo ministro Edem Kodjo, leader del partito d'opposizione moderato Convergence Patriotique Panafricaine (CPP) e già premier dal 1994 al 1996. Nell'agosto 2006, in vista delle elezioni parlamentari del 2007, i partiti politici togolesi si accordarono, dopo anni di violenze e instabilità, per la formazione di un Governo di unità nazionale a capo del quale fu posto Yawovi Agboyibo, avvocato e dirigente del CAR.

POPOLAZIONE

Le zone più densamente popolate sono quelle della regione meridionale, abitata in prevalenza dagli Ewe, stanziati nella zona compresa tra il confine con il Ghana e Porto Seguro, a cui si affiancano i Mina e i Fon. Gli Ewe parlano un dialetto Kwa. La regione settentrionale e centrale è invece abitata da gruppi nomadi tra i quali i più consistenti sono i Kotoko, i Konkomba, i Kabre, i Santrokofi, i Tem, i Brba o Bariba, gli Adele e gli Aja-Gbe. Questi gruppi etnici condividono alcuni aspetti linguistici ma presentano strutture culturali e sociali assai diverse fra loro.