Nome di un libro deuterocanonico dell'Antico
Testamento. Vi è narrata la vicenda di Tobia, israelita in esilio a
Ninive, e del figlio omonimo. Quest'ultimo, recatosi nella Media in compagnia
dell'angelo Raffaele, pesca nel Tigri un pesce enorme, il cui cuore e fegato
sono dotati di poteri che gli permettono di vincere il demonio Asmodeo e rendere
la vista al padre. Il libro ci è giunto in versione greca, ma frammenti
ebraici e aramaici ritrovati nelle grotte di Qumrān rendono incerta la
determinazione della lingua originale. L'autore è, invece, ignoto e
così pure la data di composizione (che dovrebbe risalire attorno al 200
a.C.).